A più di due anni dallo scoppio del conflitto in Ucraina, l’Europa riflette sulla possibilità di incrementare il suo impegno nei confronti di Kyiv, considerando il momento di impasse americano, con il presidente degli Stati Uniti Joe Biden che sta incontrando non poche difficoltà nell’approvazione di nuovi aiuti all’Ucraina e la possibile elezione di Donald Trump alla Casa Bianca a complicare le cose.
In questa fase l’Europa vive la distanza tra le posizioni del presidente francese Emmanuel Macron, che recentemente ha ipotizzato anche l’invio di truppe occidentali al fronte ucraino, e quelle del cancelliere tedesco Olaf Scholz, che da mesi invita alla cautela nei confronti di Mosca. A farla da padrone è ora l’invio alle forze ucraine dei missili Taurus, di manifattura tedesca, su cui Scholz sta tergiversando da qualche tempo. Una situazione non del tutto nuova, che ricalca in qualche maniera l’esitazione nell’invio di carri armati a Kyiv che il leader tedesco aveva mostrato a inizio 2023.
Questa volta però la decisione di Berlino potrebbe risultare ancora più pesante, poiché sta causando debolezza e divisioni nel fronte europeo, ma soprattutto perché i missili Taurus sono particolarmente ambiti dall’Ucraina, che vede nelle loro avanzate funzionalità un potenziale game changer per lo sviluppo del conflitto.
La superiorità tedesca
Il dibattito sui Taurus ha messo in evidenza la superiorità dei missili tedeschi rispetto ai sistemi anglo-francesi Storm Shadow e Scalp-EG, attualmente in dotazione alle forze ucraine. Un Taurus è lungo cinque metri, pesa 1,4 tonnellate e viene lanciato da jet da combattimento. Viaggia fino a 1.170 chilometri all’ora, quasi la velocità del suono, e può colpire un bersaglio distante anche cinquecento chilometri.
Se da un lato i dispositivi tedeschi sono simili in lunghezza e peso ai missili francesi e britannici, ciò che li distingue è il loro sistema di testate intelligenti Mephisto. A differenza delle testate tradizionali che esplodono dopo un tempo prestabilito, Mephisto può penetrare diversi strati di materiale, con la “spoletta” che attiva la testata che può essere programmata per esplodere in un determinato punto, assicurando il massimo danno a strutture come ponti e bunker. Non è un caso che in una telefonata recentemente intercettata dal Cremlino, gli ufficiali tedeschi avrebbero indicato il ponte di Crimea come obiettivo a portata di Taurus. Il missile è inoltre alimentato da un motore turboventola, che aspira più aria e gli conferisce un raggio d’azione maggiore rispetto ai missili Storm Shadow e Scalp-EG, alimentati da motori a turbogetto.
Fonte : Wired