Intelligenza artificiale, il Parlamento cerca idee

Poco più di un mese fa il Comitato per la documentazione della Camera dei deputati ha presentato il suo primo rapporto sul possibile utilizzo dell’intelligenza artificiale a supporto dei lavori parlamentari. Si tratta un documento nel quale, tra le altre cose, vengono esplicitati i principi su cui dovrebbe basarsi questa tecnologia. Dopo aver stabilito le regole e valutato rischi e vantaggi dell’IA, però, resta un grande nodo da sciogliere: chi si occuperà della creazione dei sistemi da impiegare in questo campo?

Il coinvolgimento della comunità scientifica

Per affrontare la questione, è necessario coinvolgere la comunità scientifica italiana impegnata nello studio dell’intelligenza artificiale. Ecco perché università, enti di ricerca e studiosi indipendenti (da soli o in gruppo) sono invitati a presentare, entro il 31 maggio 2024, i progetti che, servendosi dell’intelligenza artificiale generativa, dovranno aiutare a ottimizzare i tempi e a facilitare la consultazione dei lavori parlamentari. Al fine di “instaurare un dialogo con i ricercatori e chiarire tutti i dubbi su tipologie e modalità di presentazione dei prototipi”, martedì 19 marzo il Comitato, guidato dalla presidente Anna Ascani, deputata in quota Partito democratico, ha convocato a Montecitorio i soggetti interessati.

Come reso noto nel corso dell’audizione e dalla documentazione ufficiale, gli ambiti di azione richiesti sono tre: in primo luogo, servono strumenti utili al reperimento di vecchi e nuovi atti parlamentari al fine di facilitarne le attività di comparazione. In secondo luogo, si potranno presentare sistemi che possano supportare i deputati in compiti come la scrittura di progetti di legge (dovranno per esempio essere in grado di ricostruire rapidamente notizie e contesti normativi per agevolare la stesura del testo). Infine, Montecitorio è alla ricerca di sistemi che permettano a cittadine e cittadini di consultare i documenti e seguire le attività parlamentari.
Non è obbligatorio presentare progetti inerenti a tutti e tre gli ambiti richiesti. Ci si potrà concentrare anche su uno o due di essi.

Le proposte saranno valutate in base ai seguenti requisiti: capacità di integrare diverse tipologie di contenuti (immagini, audio, video); numero di lingue supportate dal programma; modalità di gestione delle fonti (per esempio la presenza di link allegati); presenza di grafici, immagini e video; presenza di elementi che indichino la provenienza e il periodo di registrazione dei dati; accuratezza dei contenuti.

Presentazione e selezione dei progetti

I progetti, le cui presentazioni non potranno superare le undicimila battute, dovranno essere inviati all’indirizzo manifestazione_ai@camera.it. Dovranno, inoltre, essere corredati di una dichiarazione che espliciti il rispetto dei diritti fondamentali e del regolamento europeo in materia di AI, nonché della legge sulla protezione dei dati personali e dei principi contenuti nel rapporto del comitato. Proprio il comitato esaminerà i prototipi sul piano qualitativo, mentre l’aspetto tecnico verrà valutato da una commissione tecnico-scientifica.

I progetti vincitori verranno annunciati a luglio, saranno premiati con riconoscimenti che vanno dai cinquemila ai diecimila euro e potranno essere utilizzati “come base per lo sviluppo di soluzioni per l’applicazione dell’intelligenza artificiale generativa all’interno della Camera dei deputati”. Agli studiosi viene infine consigliato di visitare i siti Camera.it e temi.camera.it (ovvero il portale della documentazione parlamentare) per capire meglio il tipo di contesto a cui il mondo accademico è chiamato a fornire il suo supporto.

Fonte : Wired