“Ho vissuto per mesi in aeroporto”: la storia di Arnaldo (che ora ha trovato “casa”)

Arnaldo da alcuni mesi aveva trovato “casa” presso l’aeroporto di Bologna, dove passava le sue giornate e aveva il suo giaciglio per passare la notte. La sua storia, che aveva fatto il giro d’Italia, ha ora un lieto fine, dopo un tam tam solidale per aiutare l’uomo che dallo scorso luglio vive in aeroporto al Marconi perché non può più permettersi di pagare un affitto. Ora l’amministrazione locale – che non aveva ricevuto segnalazioni prima sul suo caso – lo ha preso in carico. Come riporta Nicola Maria Servillo di BolognaToday, il Comune di Bologna ha reso noto che dal 19 marzo l’uomo è stato accolto presso una struttura alberghiera della città dal pronto intervento sociale del Comune di Bologna.

“Come per ogni persona accolta in emergenza tramite il Pris – spiegano dal Comune – si provvede a una prima accoglienza immediata a cui segue nei giorni successivi un colloquio con il servizio sociale per valutare insieme all’interessato la possibilità di un progetto che lo possa riguardare”.

Il signor Arnaldo, originario della Sicilia – ricostruisce la situazione l’amministrazione locale – attualmente ha una residenza attiva a Bastiglia in provincia di Modena, dove ha fruito dei servizi rivolti a persone senza dimora. Il Comune di Bologna sta approfondendo con il Comune di residenza quali siano stati i rapporti con i servizi sociali del territorio. Nei prossimi giorni il Comune valuterà insieme all’uomo quali possono essere le prospettive.

“Arnaldo ha deciso di trasferirsi a Bologna dove da subito si è insediato presso l’aeroporto, senza che né da parte sua né di alcun altro venisse attivato contatto con i servizi sociali – spiega l’assessore al Welfare Luca Rizzo Nervo -. Una volta a conoscenza della cosa siamo intervenuti sia con Pris sia con il servizio mobile di sostegno, ai quali vengono segnalate presenze e urgenze di intervento, e a seguito delle quali vengono regolarmente attivati interventi di presa in carico e protezione”, precisa l’assessore. “Dispiace aver appreso di questa vicenda solo dagli organi di stampa. Se la vicenda fosse stata segnalata prima sarebbe stata individuata una collocazione per Arnaldo come avvenuto per altre centinaia di persone anche attraverso il Piano freddo”.

Ex consulente vinicolo, negli ultimi anni Arnaldo con la pensione sociale non era più riuscito a permettersi un appartamento. Così prima è approdato ai servizi assistenziali della sua città e poi ha scelto di cercare ristoro in aeroporto a Bologna. D’estate dormiva fuori “per non dare fastidio”, poi col freddo ha trovato riparo all’interno nell’area dei check-in, dove ha trovato un’umanità inaspettata. Ci viveva da luglio scorso e ormai era diventato “di famiglia” per i lavoratori dello scalo. Gli hanno regalato un sacco a pelo, gli offrivano caffè e i pasti durante il giorno hostess e steward, in edicola aveva un quotidiano a disposizione. Le sue giornate erano scandite dagli incontri con i piloti, i passeggeri, con chiunque transitasse in aeroporto.

“Ho conosciuto brutte situazioni in passato. Qui in aeroporto – ha raccontato l’uomo alle telecamere di BolognaToday – ho invece trovato molte persone che mi hanno aiutato, davvero col cuore. Credevo fosse un mondo di cattivi, ma ho scoperto che non è così”.

Fonte : Today