Il militare era a cena con la famiglia nel Mantovano. “Non avevo mai rianimato nessuno, era come se qualcuno mi guidasse: non so spiegare come ci sono riuscito. I miei bambini dopo hanno detto: Papà, siamo fieri di te”
Foto di repertorio
Era la prima volta. Ma l’istinto a salvare le persone, mantenendo lucidità sangue freddo, l’appuntato Fabio Morselli ce l’ha evidentemente nel sangue.
È successo la scorsa domenica 17 marzo mentre il militare, in servizio al comando provinciale dei Carabinieri di Mantova, era a cena con la famiglia in un ristorante della provincia, Corte Vaia a Villa Garibaldi (Roncoferraro). Qui non ha esitato a occuparsi di un 74enne che aveva appena avuto un infarto a tavola, praticandogli immediatamente una manovra salvavita e strappandolo così a morte certa. “Non ho mai fatto un corso di primo soccorso, mi sono precipitato lì senza pensare”, racconta oggi a Fanpage.it.
Prima l’urlo della moglie, poi il terrore dei presenti. Fabio Morselli, accompagnato dal cognato (il calciatore Kevin Lasagna) scatta subito verso l’uomo ormai incosciente. “Lui era rigido, gelido, senza più battito. È scivolato dalla sedia, e con l’aiuto di mio cognato l’ho fatto sdraiare a terra con le gambe in alto. Poi gli ho tolto la lingua dalla gola”, prosegue.
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“Solo in quel momento ho alzato la maglietta e posizionato le tre dita sotto lo sterno, cercando di prendere correttamente le misure”. Alla quarta pompata l’uomo emette un soffio e apre gli occhi, iniziando a sudare freddo. “Lì ho capito che forse ce l’avevamo fatta“.
Il personale del 118, intanto, interviene e prende in carico il 74enne. Le sue condizioni, adesso, sarebbero buone. “Io ero inspiegabilmente tranquillo, come se facessi queste manovre tutti i giorni”. E invece era la prima volta. “Sono abituato a intervenire in situazioni difficili e a dover mantenere la calma, ma in questo caso è stato diverso… si vede che qualcuno dall’alto mi avrà guidato. Non so spiegare come ci sono riuscito”, le sue parole oggi. “I presenti addirittura credevano che fossi un medico, mi chiamavano dottore… ma io sapevo giusto qualche nozione, per sentito dire. Niente di più”.
Un gesto eroico, proprio perché così spontaneo. “No, no, era l’unica cosa da fare. La soddisfazione più bella, per me, è stata lo sguardo riconoscente della moglie. E le parole dei miei bambini, che in quel momento erano a tavola e hanno 9 e 5 anni. Papà, siamo fieri di te, mi hanno detto. Questo mi basta”.
Fonte : Fanpage