Butti: prima di Pasqua l’Italia avrà un disegno di legge sull’Intelligenza artificiale

“Prima di Pasqua arriverà un disegno di legge sull’intelligenza artificiale”. Ad anticiparlo è Alessio Butti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio per l’Innovazione, all’apertura della diciassettesima edizione della RomeCup all’Università di Tor Vergata. Non un decreto-legge, ha precisato: “Nonostante ci siano vari requisiti di urgenza, riteniamo che la discussione in Parlamento sia un importante momento di confronto, anche grazie alle tante audizioni con esperti del settore”.

RomeCup 2024, Butti racconta la via italiana all’IA: il disegno di legge, i finanziamenti e il ruolo dei LLM

L’intelligenza artificiale italiana avrà un controllo misto, ripartito tra Agenzia per il digitale e Agenzia per la cybersicurezza nazionale. “Abbiamo deciso in sintonia con alcuni pezzi dell’opposizione di indicare le due agenzie che già operano nella presidenza del consiglio, Agenzia per l’Italia digitale e Agenzia per la cybersicurezza nazionale.  Abbiamo indicato un connubio perché oggi non c’è una realtà unica all’altezza del compito, ma non volevamo introdurre un nuovo organismo”, ha spiegato il sottosegretario, rispondendo a una domanda di Riccardo Luna, conduttore dell’evento e direttore di Italian Tech. Agid e Acn fanno riferimento direttamente alla Presidenza del Consiglio: “L’IA e la strategia della sicurezza devono essere in capo alla massima autorità politica, e questo garantisce anche la massima trasparenza”.

Butti ha poi ricordato poi l’investimento da un miliardo di euro annunciato la scorsa settimana dalla premier Giorgia Meloni, segnalando come la cifra sia destinata a moltiplicarsi con altri investimenti e un fondo di 800milioni per investimenti in start up innovative. “Finora siamo stati in ritardo nella IA, ma con questo colpo di coda l’Italia sale sul podio degli investimenti pubblici a livello europeo”, ha aggiunto.

“La tecnologia non è di destra né di sinistra, anche se le impostazioni e le strategie possono evidentemente essere diverse. Abbiamo puntato su una tecnologia antropocentrica ma che non fosse distante dall’Executive order di Biden o di altri approcci internazionali”.  E questo vuol dire anche un’attenzione particolare per la privacy, la qualità dei dati e la sicurezza: “Abbiamo bisogno di un Large Language Model italiano, un nostro modello di IA generativa, un esigenza sentita da moltissime imprese e abbiamo molti progetti, almeno 5 universitari e tanti altri da privati, in via di sviluppo”. Secondo Butti una delle necessità a cui potrà rispondere la creazione di una ChatGpt italiana è la sicurezza dei dati, perché i modelli attuali sono processati seguendo standard differenti, incorporano pregiudizi linguistici e culturali differenti dai nostri e hanno differenti politiche sulla privacy. Infine un messaggio agli studenti: “Voi disegnerete il nostro futuro, e per questo servono le discipline STEM ma anche la creatività”.

E ancora, sull’AI Act approvato di recente dalla Ue: “È fondamentale individuare il sistema per regolare la tecnologia senza imbrigliarla. Dobbiamo considerarla una sorella maggiore che può aiutarci a migliorare la condizione dell’uomo a livello mondiale, lo scenario distopico che vi viene presentato non è reale: nei prossimi anni in Europa ci saranno milioni di posti di lavoro che nessuno saprà come occupare”.

Fonte : Repubblica