“Ho piantato 7.000 alberi nella zona più inquinata d’Europa: il cambiamento è miracoloso”

Nella Giornata internazionale delle foreste 2024 a tema “innovazione” spicca una storia “manuale”. È quella di Fiorenzo Caspon, 68 anni, imprenditore di Treviso ormai noto come “l’uomo che pianta alberi”. Caspon salva gli alberi destinati a essere tagliati e li ripianta nei terreni di sua proprietà, nelle campagne di Vedelago.

Ma il salvataggio non riguarda solo le piante: l’imprenditore acquista anche dei campi destinati all’agricoltura intensiva che poi riporta allo stato naturale, seminando foraggio. Il risultato è un’oasi in cui continuano a vivere più di 7.000 alberi con tanti benefici per la pianura Padana, tra le zone più inquinate d’Europa. “Ristrutturare il territorio” è lo scopo di Fiorenzo Caspon: su Today.it lo abbiamo intervistato per Gamechangers.

Fiorenzo Caspon, l’imprenditore che pianta alberi nella Pianura Padana

Fiorenzo Caspon ha una passione: gli alberi. L’amore per la natura e la propria terra lo hanno spinto a spendere parecchi soldi per migliorare l’ambiente circostante. Da più di dieci anni pianta alberi nella Pianura Padana, una delle zone più inquinate in Europa.

Platani, querce, aceri, pioppi, gelsi, frassini. Lo scopo dichiarato è “ristrutturare il territorio per portarlo allo stato di 60 anni fa”, dice l’imprenditore veneto a Today.it. “L’agricoltura intensiva ha rovinato questa zona, terreni coltivati a mais e soia con agenti chimici che fanno male alla terra. Nei terreni in cui ho piantato foraggi e nuove piante tutto è tornato allo stato naturale. La differenza si vede a occhio nudo”. E le foto che ci ha inviato Caspon lo mostrano chiaramente.

Prima di essere un “piantatore”, Caspon è un imprenditore di successo. La sua azienda di spugnette metalliche è tra le più importanti del settore in Europa ed è conosciuta in tutto il mondo. Nata alla fine degli anni ’70 producendo lana d’acciaio per il settore industriale, l’azienda alla fine degli anni ’80 si trasforma in una grande realtà consolidata con lo sviluppo della grande distribuzione diventando un punto di riferimento a livello europeo. Ma Caspon aveva altro nei suoi progetti.

“Quando hai una passione non c’è soldo che paghi”.

(Fiorenzo Caspon)

Per un imprenditore non è normale fare investimenti a fondo perduto, ma l’attività green non ha alcun ritorno in denaro per Caspon, anzi. Ogni singolo albero piantato può anche costare 3-4mila euro, a cui aggiungere la manutenzione affinché il lavoro non vada perso. Il guadagno di un territorio che ha più verde, con il terreno libero da colture intensive, non ha prezzo, è inestimabile: “Ho acquistato un terreno edificabile e poi l’ho reso agricolo per piantarci circa 800 alberi”, racconta a Today.it Fiorenzo.

L’imprenditore ha anche rinunciato a dei suoi terreni di tipo industriale, riclassificandoli come agricoli per poi popolarli di alberi e prati in fiore: “Non è importante se ci ho perso dei soldi: la natura non ha prezzo. Nel mio paese ci sono 5mila ettari di campi e non ci sono più tanti contadini, ma pochi agricoltori che vogliono far rendere il terreno con sostanze chimiche. E ho salvato alberi anche di due secoli. Solo per la Pedemontana ne ho recuperati 2mila”, dice a Today.it Caspon.

Così, negli anni l’imprenditore veneto ha preservato centinaia di migliaia di metri quadrati di terreno in cui è nata nuova vegetazione all’ombra di oltre 7mila alberi, in quello che lui chiama “Bosco Padano”. E non si fermerà qui.

I benefici di foreste e alberi in città: aria più pulita e meno caldo

Le foreste coprono un terzo della superficie della Terra e svolgono delle funzioni vitali alla sopravvivenza stessa del mondo. Più di un terzo del territorio italiano è ricoperto da foreste, una buona percentuale rispetto alle coperture degli altri Paesi europei. Gli alberi sono considerati centrali nella transizione ecologica: il Green Deal dell’Unione europea, tra le altre cose, punta ad avere 3 miliardi di nuovi alberi entro il 2030 tramite la “Strategia forestale europea”.

Il piano per le foreste dell'Unione europea: infografica sui benefici degli alberi

Avere più alberi aiuta tutti: migliora l’aria che si respira, rinforza il suolo, aumenta la biodiversità. In generale gli alberi possono contribuire alla lotta contro i cambiamenti climatici. Per questi motivi in Italia servono più alberi, proprio dove l’aria è peggiore e soprattutto in alcune città, più esposte di altri territori rispetto agli effetti dei cambiamenti climatici. Dove è più alta la presenza di cemento sono infatti più frequenti fenomeni estremi come ondate di calore, alluvioni e cattiva qualità dell’aria. E in Italia le persone che vivono in città sono 42 milioni: avere più alberi permetterebbe di migliorare l’ambiente urbano sotto diversi punti di vista, soprattutto per il caldo.

Esempio di isola di calore a Milano: la mappa dell'Ispra

Le cosiddette “isole di calore” sono un fenomeno ormai consolidato all’interno delle città. La correlazione tra temperature elevate e densità di suolo consumato è chiara: dove c’è più asfalto e cemento – e quindi meno vegetazione – la temperatura è più alta. L’immagine sottostante realizzata dall’Ispra mostra le temperature estive di Milano: più ci si avvicina al centro – dove c’è più cemento – più i gradi aumentano.  

Eppure, nonostante tutti questi benefici ecologici, economici, sociali e sanitari, la deforestazione su scala globale continua a essere allarmante: 12 milioni di ettari di foreste vengono distrutti ogni anno. La deforestazione rappresenta il 12-20 per cento delle emissioni globali di gas serra che contribuiscono al cambiamento climatico per circa 4,5 miliardi di tonnellate di anidrite carbonica. 

Da dove arriva la Giornata internazionale delle foreste 2024

L’Assemblea generale delle Nazioni unite ha proclamato il 21 marzo di ogni anno la “Giornata internazionale delle foreste” per celebrare e sensibilizzare sull’importanza di tutte le tipologie di foreste. Il tema del 2024 è “Foreste e innovazione: nuove soluzioni per un mondo migliore”. La battaglia contro la deforestazione richiede nuovi progressi tecnologici. Con 10 milioni di ettari persi ogni anno a causa della deforestazione e circa 70 milioni di ettari colpiti da incendi, queste innovazioni sono essenziali per i sistemi di allarme rapido, la produzione sostenibile di materie prime e l’empowerment delle popolazioni indigene attraverso la mappatura del territorio e l’accesso ai finanziamenti per il clima.

Inoltre, il ripristino degli ecosistemi, compresi gli sforzi di riforestazione, possono contribuire in modo significativo alla mitigazione del clima e migliorare la sicurezza alimentare. L’Onu incoraggia i Paese a intraprendere sforzi locali, nazionali e internazionali per organizzare attività che coinvolgano foreste e alberi, come le campagne di piantagione di alberi. Proprio come fa Fiorenzo Caspon.

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Partecipa alla celebrazione della Giornata internazionale delle foreste 2024. Unisciti alla conversazione sui social media utilizzando l’hashtag #ForestDay. Puoi trovare altre informazioni sui siti di Onu, Ispra e Fao. 

Fonte : Today