Mis palabras llovieron sobre ti acariciándote.
Amé desde hace tiempo tu cuerpo de nácar soleado.
Hasta te creo dueña del universo.
Te traeré de las montañas flores alegres, copihues,
avellanas oscuras, y cestas silvestres de besos.
Quiero hacer contigo
lo que la primavera hace con los cerezos.
5. Cesare Pavese, Passerò per Piazza di Spagna
L’autore de La bella estate e de La luna e i falò all’inizio della sua carriera fu anche un poeta, e anzi non abbandonò mai la sua passione per i componimenti lirici. In questa poesia, datata 28 marzo 1950, condensa tutta la sua scrittura emotiva in uno scorcio romano in cui un luogo simbolico come Piazza di Spagna letteralmente si “apre” per accogliere l’arrivo della bella stagione.
Sarà un cielo chiaro.
S’apriranno le strade
sul colle di pini e di pietra.
Il tumulto delle strade
non muterà quell’aria ferma.
I fiori spruzzati
di colori alle fontane
occhieggeranno come donne
divertite. Le scale
le terrazze le rondini
canteranno nel sole.
S’aprirà quella strada,
le pietre canteranno,
il cuore batterà sussultando
come l’acqua nelle fontane –
sarà questa la voce
che salirà le tue scale.
Le finestre sapranno
l’odore della pietra e dell’aria
mattutina. S’aprirà una porta.
Il tumulto delle strade
sarà il tumulto del cuore
nella luce smarrita.
Sarai tu – ferma e chiara.
6. e.e. cummings, [in Just-]
Nato alla fine dell’Ottocento, e.e. cummings fu uno degli scrittori e artisti sperimentali più interessanti della prima metà del Novecento, che dominò grazie alla sua poesia modernista, ai suoi temi satirici, alle sue sperimentazioni grammaticali e tipografiche. Tutto il suo stile è sintetizzato anche in questo componimento che, in mezzo appunto alla sua strutturazione decisamente atipica, riflette l’inclinazione dell’autore anche per l’osservazione naturale e degli aspetti più quotidiani della vita.
in Just-
spring when the world is mud-
luscious the little
lame balloonman
whistles far and wee
and eddieandbill come
running from marbles and
piracies and it’s
spring
when the world is puddle-wonderful
the queer
old balloonman whistles
far and wee
and bettyandisbel come dancing
from hop-scotch and jump-rope and
it’s
spring
and
the
goat-footed
balloonMan whistles
far
and
wee
7. Alda Merini, Sono nata il 21 a primavera
Questa è la poesia sulla primavera per antonomasia, citata e stra-citata ogni volta che incombe il cambio di stagione. Ma non per questo è da sottovalutare: Alda Merini rimane una delle nostre più grandi poetesse, donna dalla vita travagliata ma dall’animo ancor più tenace e geniale. L’immagine potente della dea Proserpina, figlia di Cerere il cui rapimento da parte di Ade dà il via al succedersi delle stagioni, è la perfetta incarnazione di quel periodo dell’anno che vede rinascere la natura e con essa i turbamenti delle menti “folli”.
Sono nata il ventuno a primavera
ma non sapevo che nascere folle,
aprire le zolle
potesse scatenar tempesta.
Così Proserpina lieve
vede piovere sulle erbe,
sui grossi frumenti gentili
e piange sempre la sera.
Forse è la sua preghiera.
Fonte : Wired