Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha respinto le ”richieste ancora assurde” di Hamas per arrivare a un cessate il fuoco e ha dato il suo via libera al piano presentato dalle Forze di difesa israeliane (Idf) per l’operazione di terra a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Lo rende noto l’ufficio di Netanyahu in una nota condivisa al termine della riunione del gabinetto di guerra, affermando che l’esercito israelino, Idf, “è pronto per l’operazione e per evacuare la popolazione” civile da Rafah.
Israele, prosegue la nota, invierà una propria delegazione a Doha, in Qatar, per continuare i colloqui finalizzati a raggiungere un accordo di tregua ”una volta che il gabinetto di sicurezza avrà discusso la posizione israeliana”.
La decisione sull’operazione a Rafah è stata presa nonostante le pressioni internazionali su Israele affinché eviti di entrare con i militari nella città dove si stanno rifugiando circa 1,5 milioni di palestinesi sfollati dal nord della Striscia. Si teme un nuovo bagno di sangue.
Le pressioni internazionali a cui ha fatto riferimento nei giorni scorsi anche il premier israeliano sono principalmente quelle che arrivano da Washington. Dopo l’annuncio di Netanyahu, il Segretario di Stato americano Antony Blinken ha fatto sapere di aver chiesto a Israele un piano chiaro e attuabile per Rafah, che garantisca la protezione della popolazione civile palestinese che ha trovato rifugio nella città a sud della Striscia di Gaza.
Fonte : Today