Bitcoin segna nuovi record. La più popolare delle critpovalute è tornata a battere ogni valutazione della sua serie storica in una nuova corsa che dura oramai da inizio anno. Un’impennata che suscita diverse reazioni tra gli esperti. Alcuni scettici, altri convinti che entro l’anno la criptovaluta toccherà i 150 mila dollari. Altri invece vedono schemi ricorrenti. Che si stanno ripetendo anche questa volta. Come Antonio Simeone, amministratore delegato di Euklid, fondo di investimento di algo-trading.
Simeone, che sta succedendo a Bitcoin?
“Una combinazione di fattori. Già in passato Bitcoin si è comportato in maniera molto simile alle growth (titoli di società di cui si prevede una crescita superiore alla media del settore, ma più volatili, ndr), quindi, ipotizzando un costo del denaro più basso vista la spinta inflazionista che sembra diminuire potrebbe già scontare uno scenario di questo tipo”.
L’Halving (il dimezzamento della ricompensa dei variatori dei blocchi sulla rete di bitcoin) e l’approvazione dei primi fondi negoziati in Borsa (Etf) in cripto sono spesso indicate come ragioni correlate.
“L’avvicinamento all’Halving generalmente causa buone performance di Bitcoin, visto che trader o algoritmi si aspettano che riducendo l’offerta la domanda rimanga stabile o tenderà ad aumentare. Così come l’approvazione degli Etf. Certo, c’è da capire come Bitcoin e le cripto si comporteranno durante le crisi”
Può spiegarci meglio?
“Almeno ad oggi Bitcoin non è riuscito a soddisfare tale caratteristica e durante la crisi da Covid tutte le criptovalute sono crollate. Ma in futuro potrebbe essere diverso, magari potrebbe essere utilizzato per il trasferimento di ingenti quantità di denaro in un’unica transazione piuttosto che da tante micro transazioni”.
Bitcoin può essere considerato ancora una criptovaluta?
“No, Bitcoin non è più assimilabile a una criptovaluta”.
Perché?
“Basta un dato: i portafogli dei possessori (wallet) aumentano infatti in maniera quasi esponenziale ma le transazioni si riducono. Si preferisce detenerlo piuttosto che farlo circolare o spenderlo insomma”.
Che idea si è fatto dell’ultima impennata di Bitcoin?
“Ondate di euforia come questa se ne sono viste tante in passato. E sembra quasi che il bitcoin segua ondate di cicli di questo tipo. Salite dirompenti e veloci e altrettanti crolli. Quello che però sta cambiando rispetto al passato sono gli attori, In un mercato piccolo come quello delle criptovalute, è relativamente semplice guidare un movimento dirompente del prezzo”.
Cosa intende?
“Dobbiamo ricordare che pochi wallet detengono circa il 30% del totale dei bitcoin in circolazione, quindi, non essendoci ancora regolamentazioni chiare potrebbe essere relativamente semplice “guidare” il prezzo. E in ogni caso a lungo termine dovrebbe essere necessariamente in rialzo. E non perché l’offerta è fissa. Possiamo avere un offerta limitata ma pochissimi acquirenti ad esempio”:
Perché il prezzo di Bitcoin tende naturalmente al rialzo?
“Dovrebbe salire il prezzo del bitcoin perché i Miners, i principali attori della blockchain e i validatori de facto delle transazioni, fanno tutto questo lavoro per guadagnare bitcoin. Quindi, continuerebbero ad operare sempre se ricevono un premio sull’investimento sempre maggiore all’investimento stesso. È un’ecosistema, quello delle criptovalute e delle blockchain, che di fatto è strettamente legato alla salita del prezzo”.
Cosa può succedere adesso?
“Abbiamo notato come le cadute dei vari exchange siano più delle volte successe nei momenti in cui il prezzo crollava. Quindi, almeno da parte mia non vedo nulla di nuovo questa volta”.
Fonte : Repubblica