Dopo che la Corte suprema il mese scorso ha bocciato il sistema degli “electoral bonds”, in base al quale le imprese e i privati potevano fare donazioni anonime alle formazioni politiche, la Commissione elettorale è stata costretta a pubblicare le informazioni sulle obbligazioni acquistate negli ultimi cinque anni. Ed è puntualmente emersa la sproporzione delle risorse su cui il partito di Modi può contare.
New Delhi (AsiaNews) – In ottemperanza a un’ordinanza della Corte suprema indiana, la Commissione elettorale ha pubblicato sul proprio sito la lista delle aziende che negli ultimi anni hanno fatto importanti donazioni ai partiti indiani. Ed è emerso che il partito del Bharatiya Janata Party (BJP) da cui proviene il primo ministro Narendra Modi, in lizza per un terzo mandato dopo le elezioni che si terranno tra aprile e maggio, ha guadagnato più di tutti gli altri partiti indiani messi insieme, ricevendo circa 730 milioni di dollari tra il 2018 e il 2023, quasi il 48% di tutte le donazioni fatte nel periodo.
Il 15 febbraio la Corte suprema ha abolito il sistema finanziario degli “electoral bonds”, le obbligazioni elettorali emesse dalla State Bank of India (SBI). Il meccanismo, introdotto dal Bjp nel 2018, prevedeva che i nomi delle persone o delle società che fanno donazioni ai partiti fosse noto solo al governo in carica, al fine di tutelare la privacy dei donatori, ha sottolineato il partito di Modi, mentre gli oppositori lo ritenevano uno strumento con cui le grandi aziende potevano influenzare le politiche dell’esecutivo. Le obbligazioni potevano infatti essere acquistate in tagli fissi ma senza limiti da chiunque, anche da compagnie straniere.
La Corte suprema, dopo aver giudicato il sistema “incostituzionale”, aveva ordinato alla Commissione elettorale di rendere noti i nomi di coloro che hanno fatto donazioni negli ultimi cinque anni entro il 13 marzo. Tuttavia i documenti caricati dal comitato non riportano i numeri di serie delle obbligazioni, ha sottolineato ieri il tribunale, impedendo di abbinare gli enti che hanno fatto le donazioni ai partiti che le hanno ricevute.
Dai dati pubblicati online in due documenti separati, emerge comunque che tra il 1 aprile 2019 e il 15 febbraio 2024 sono state acquistate 22.217 obbligazioni elettorali e quasi tutte sono state riscattate dai partiti politici. Future Gaming and Hotel Services è risultato il donatore maggiore, acquisendo obbligazioni per un valore di 13 miliardi di rupie (156,7 milioni di dollari), seguito poi da importanti aziende minerarie, e società che si occupano di infrastrutture e telecomunicazioni. Le società minerarie, per esempio (Vedanta Limited, Rungta Sons Private Limited, Jindal Steel and Power, Essel Mining and Industries Limited e Dempo), hanno acquistato complessivamente obbligazioni per 8,2 miliardi di rupie. Mentre il secondo più grande acquirente è stato il gruppo Megha, che possiede diverse compagnie attive nel settore delle infrastrutture.
Dopo il Bjp, che ha incassato 120 miliardi di rupie, il partito politico che ha ricevuto l’importo maggiore è stato il Trinamool Congress, partito del Bengala occidentale guidato dalla chief minister Mamata Banerjee, che ha ricevuto 16 miliardi di rupie, mentre il Congress, considerato il più importante partito dell’opposizione, ha incassato 14 miliardi di rupie, pari a circa 170 milioni di dollari.
Secondo il portavoce del Congress Jairam Ramesh, i dati, anche se incompleti, rivelano gli stretti legami tra il Bjp e alcune delle più grandi società del Paese. “Ci sono molti casi di aziende che hanno donato obbligazioni elettorali e subito dopo hanno ottenuto enormi benefici dal governo”, ha scritto su X (Twitter), evidenziando che mancano i dati sugli electoral bond relativi al periodo precedente dal 2019. “Dove sono i dati di queste obbligazioni mancanti, da marzo 2018 ad aprile 2019?”, ha insistito.
Ieri la Commissione elettorale ha chiesto alla Corte suprema la restituzione di una parte delle informazioni che erano state consegnate al tribunale in busta chiusa, affermando di non aver mantenuto nessuna copia dei dati e di non poter quindi pubblicare sul proprio sito le informazioni mancanti. La questione verrà esaminata oggi dalla Corte suprema.
Nel frattempo la Reuters ha esaminato i registri pubblici del Prudent Electoral Trust, un ufficio con sede nella capitale New Delhi che ha raccolto 272 milioni di dollari dalla sua creazione nel 2013, destinandone circa il 75% al Bjp. Secondo l’indagine dell’agenzia stampa, otto dei più grandi gruppi imprenditoriali indiani hanno donato in totale almeno 50 milioni di dollari in totale tra il 2019 e il 2023 al fondo fiduciario, che è il l più grande dei 18 trust elettorali presenti in India ed è tenuto per legge a dichiarare quanto ha raccolto da ciascun donatore e gli importi totali sborsati a ciascun partito. Tra il 2013 e il 2023 anche il Congress ha ricevuto donazioni da parte di Prudent, ma per una cifra di 20,6 milioni di dollari, di circa 10 volte inferiore rispetto ai fondi destinati al Bjp.
Fonte : Asia