Vladislav Davankov, del partito New People, è visto come un’alternativa per gli elettori anti-guerra dopo l’esclusione di altri candidati per la pace. È un ex imprenditore e vicepresidente della Duma di Stato. Propone negoziazioni con l’Ucraina, libertà di stampa e normalizzazione dei rapporti con l’Occidente. Ha sostenuto il candidato Boris Nadezhdin, poi escluso dalla commissione elettorale russa per delle irregolarità nella raccolta firme per la sua candidatura, cercando di attrarre l’elettorato anti-guerra. Il suo partito, tuttavia, ha votato a favore dell’annessione dei territori ucraini già strappati a Kyiv. Per questo, il più pacifista tra i candidati è stato sanzionato da Stati Uniti, Ue e Regno Unito. Per il resto, ha appoggiato il divieto di transizione di genere – confermando un trend conservatore presente in tutto lo spettro politico russo – ed è previsto abbia il 6% di sostegno.
Si voterà anche nei territori occupati
Con grande disperazione degli ucraini, le elezioni presidenziali avranno luogo anche in quelli che la Russia definisce i suoi nuovi territori, un tempo controllati da Kyiv e ora in procinto di russificazione. Con città come Mariupol, sul Mar Nero, prima distrutte dalle bombe russe e poi ricostruite. Per la prima volta si potrà votare da remoto, online, anche dalla Crimea occupata nel 2014, e tre milioni di russi si sono registrati per farlo, nonostante i timori per un controllo del voto da parte delle autorità. Nel 2018 il tasso di partecipazione nel 2018 è stato del 67,5%.
Nel 2020 Putin aveva fatto approvare una riforma costituzionale proprio per potersi candidare di nuovo, con l’obiettivo di rimanere presidente fino al 2036: era l’ultimo sviluppo di un piano, paventato tra gli altri anche da Navalny, per farsi sostanzialmente presidente a vita: nel 2036 Putin avrà 83 anni. Yulia Navalnaya, vedova di Navalny, sostenuta con forza anche dall’Occidente, ha chiesto una significativa protesta contro Putin il giorno delle elezioni, ma per il momento la Russia resta senza opposizione. Igor Girkin, famigerato ex comandante di milizie nazionaliste russe, recentemente rilasciato dopo quattro anni di prigione, ha liquidato le imminenti elezioni di marzo come una “farsa” già decisa e ha lanciato una profezia nefasta sulla guerra, dicendo che l’esercito russo è messo peggio di quanto sembra
Gli osservatori dell’Osce non sono ammessi. ll numero di volte in cui Putin è stato menzionato in tv è “fuori scala” – circa 10 volte più delle menzioni degli altri candidati, secondo un istituto russo di monitoraggio indipendente. Putin ha anche utilizzato il suo discorso annuale sullo stato della nazione questo mese per rilanciare l’idea di un’economia interventista, tutta orientata al sostegno alle famiglie. Nel caso in cui riuscisse davvero a farsi eleggere presidente per altre due volte, Putin supererà il dittatore sovietico Josip Stalin e diventerà il recordman della permanenza al potere in Russia.
Fonte : Wired