La giunta di Trino Vercellese, l’unico Comune italiano ad essersi candidato a ospitare il deposito nazionale di scorie nucleari, ha approvato una delibera per ritirare la candidatura. La marcia indietro è stata presa appena due mesi dopo l’iniziale approvazione data al progetto dalla stesa giunta, a seguito dei dubbi e delle proteste delle associazioni ambientaliste, dei comuni limitrofi e dei presidenti delle provincie di Vercelli e Alessandria e della regione Piemonte.
Il sindaco Daniele Pane, di Fratelli d’Italia, era stato il solo a presentare l’autocandidatura, che era stata promossa dal governo Meloni lo scorso novembre, perché nessuno dei comuni identificati tra le aree idonee al deposito aveva accettato la realizzazione del sito. L’assenza di un deposito è costato all’Italia anche una procedura di infrazione da parte della Commissione europea.
Trino Vercellese non era nemmeno mai stato preso in considerazione nella lista dei siti idonei, perché non aveva superato il vaglio dei 28 criteri usati per identificare le località compatibili negli anni passati. In particolare, secondo il geologo Carlo Giraudi, l’incompatibilità deriva dalla vicinanza con il fiume Po, dalle falde affioranti presenti sul territorio comunale, che arrivano a 2 metri sotto il piano della campagna, per la presenza delle risaie e di altre faglie che possono deformarsi in caso di terremoti o fenomeni di sollevamento del terreno.
Così, mentre ancora il comune era in attesa delle valutazioni di impatto e della rivalutazione dell’area, che avrebbero potuto dare comunque un esito negativo, la giunta ha preferito ritirarsi. La vicenda resta comunque complessa per il piccolo comune del vercellese, che già ospita dagli anni Sessanta un deposito di scorie nucleari “temporaneo”, derivante dalla vecchia centrale Enrico Fermi, che è ancora in fase di dismissione. Sta di nuovo allo stato il compito di lavorare per risolvere l’annoso problema del deposito nazionale in tempi brevi, così da poter anche spostare le scorie di Trino di Saluggia, altro comune limitrofo dove si trovava un impianto nucleare Eurex.
“Il ritiro dell’autocandidatura di Trino rappresenta una grande e importante vittoria, perché il comune ha ascoltato e accolto la richiesta di Legambiente e delle tante associazioni, comitati di cittadini e sindacati contrari a questa insensata decisione” ha commentato Legambiente. Secondo l’organizzazione nazionale e le sue diramazioni locali della Val d’Aosta e del Piemonte si è trattata di una scelta di “buon senso” che riapre alla “normalità del percorso scientifico per l’individuazione del sito più idoneo” a ospitare il deposito nazionale.
Fonte : Wired