Napoli, città di colori, di storia, ma purtroppo anche di camorra. L’annuncio di una “Giornata contro l’influenza della camorra” potrebbe sembrare un passo avanti, un segno di resistenza e ribellione contro il crimine organizzato che soffoca le strade e le menti di questa città. Tuttavia, dietro le parole pompose e le dichiarazioni di gloria politica, si nasconde una triste realtà: una giornata non basta a spezzare le catene dell’oppressione camorristica che avvolge il tessuto sociale di Napoli. “Con grande soddisfazione posso annunciare che il consiglio comunale di Napoli ha appena approvato all’unanimità un mio ordine del giorno che istituisce la Giornata contro l’influenza della camorra con lo slogan Napoli città anticamorra da celebrarsi l’11 ottobre”, così il magistrato Catello Maresca in una nota.
Napoli non ha bisogno di gesti simbolici ma di azioni concrete
Catello Maresca, il magistrato che ha proposto questa iniziativa, sembra credere realmente che un giorno all’anno di manifestazioni pubbliche e spettacoli possa raddrizzare decenni di corruzione, violenza e intimidazione. Ma Napoli non ha bisogno di gesti simbolici, ha bisogno di azioni concrete, di un impegno costante e incrollabile per sradicare la camorra dalle sue fondamenta. L’11 ottobre, proclamato come giorno della lotta anticamorra, rischia di diventare solo una scintilla nel buio, un fuoco d’artificio destinato a spegnersi nel nulla. Mentre i politici si compiacciono dei loro ordini del giorno e delle loro proclamazioni retoriche, migliaia di cittadini napoletani continuano a vivere nel terrore, nell’oppressione e nella precarietà, schiavi di un sistema criminale che permea ogni aspetto della loro esistenza.
Maresca: “La lotta alla criminalità occasione di promozione artistica e culturale”
Manifestazioni pubbliche e mostre fotografiche possono suscitare temporaneo interesse e emozione, ma non possono cambiare una cultura radicata nel terreno fertile della disperazione e della mancanza di opportunità. Non sono gli spettacoli a cambiare le vite delle persone, ma piuttosto politiche concrete, investimenti nella sicurezza, nell’istruzione, nell’occupazione. In una città dove le strade sono governate dalla paura e il silenzio è la lingua comune, una sola giornata dedicata alla lotta contro la camorra è un insulto alla dignità delle vittime e un tentativo patetico di lavarsi le mani di fronte al dilagare del crimine organizzato. “La camorra – prosegue Maresca – va combattuta tutti i giorni ovviamente, ma da oggi ce ne sarà uno in particolare in cui i napoletani potranno con manifestazioni pubbliche, mostre fotografiche, spettacoli ed altre iniziative pubbliche prendere chiaramente posizione contro la camorra. La lotta alla criminalità deve diventare occasione di promozione artistica e culturale dei nostri territori. Da oggi lo ricorderemo ogni anno tutti insieme a Napoli e per Napoli”, conclude il Consigliere comunale di Napoli, da sempre in prima linea nel diffondere la cultura delle legalità e della giustizia.
Una sola giornata non libererà Napoli da nulla
Catello Maresca, con tutto il rispetto dovuto al suo impegno, dovrebbe capire che la vera lotta contro la camorra non si combatte con le parole, ma con azioni coraggiose e determinate. Serve un impegno quotidiano, un’attenzione costante e una volontà politica ferma e intransigente per smantellare le reti della criminalità organizzata e restituire la speranza alle generazioni future. Quindi, mentre Napoli si prepara a celebrare la sua giornata anticamorra, non dimentichiamo che una sola giornata non basterà di certo a liberare questa città dal giogo della camorra. Serve un impegno costante, una resistenza quotidiana e una determinazione senza compromessi per costruire un futuro migliore per Napoli e per tutti i suoi cittadini.
Fonte : Today