Israele ha inasprito le misure per l’ingresso a Gerusalemme dei residenti palestinesi della Cisgiordania durante il Ramadan, il mese sacro dei musulmani, che è cominciato ieri: lo ha reso noto il Cogat, l’organismo dell’esercito che gestisce gli affari civili nei territori palestinesi occupati. Quest’anno, particolarmente teso a causa della guerra a Gaza, solo gli uomini sopra i 55 anni potranno entrare sulla Spianata delle Moschee della Città Vecchia per assistere alla preghiera del venerdì; le donne sopra i 50 anni e bambini fino a 10 anni. L’organizzazione israeliana avverte che tutti avranno bisogno preventivamente di un permesso valido che potrebbe essere soggetto a modifiche per “motivi di sicurezza”. Queste nuove misure approvate dalle autorità israeliane riducono significativamente i permessi per i palestinesi in Cisgiordania, a differenza degli anni precedenti in cui tutte le donne potevano entrare senza previa autorizzazione; così come i bambini fino a 12 anni e gli uomini tra i 45 e i 55 anni con permesso “valido”. L’annuncio è in contrasto con l’impegno assunto la settimana scorsa dal primo ministro Benjamin Netanyahu di non limitare l’accesso ai fedeli per pregare nella moschea di Al Aqsa, sulla Spianata delle Moschee. D’altro canto, a differenza degli altri anni, il Cogat nega espressamente agli abitanti di Gaza l’ingresso a Gerusalemme in occasione del Ramadan. Dall’inizio della guerra, Israele ha limitato l’accesso alla spianata della moschea durante la preghiera del venerdì ai palestinesi più giovani e ha consentito l’ingresso solo agli ultrasessantenni e alle donne.
Fonte : Sky Tg24