Dopo aver fatto causa a OpenAI accusando l’azienda di essere diventata troppo chiusa, Elon Musk ha dichiarato che aprirà il suo chatbot Grok, in modo che chiunque possa scaricarlo e utilizzarlo.
“Questa settimana xAI renderà Grok open source“, ha scritto l’imprenditore lunedì sul suo social network, X. Sembra quindi che la startup di intelligenza artificiale di Musk, xAI, sia in procinto di rilasciare il codice completo del suo chatbot, consentendo a chiunque di usarlo o modificarlo a proprio piacimento e differenziandosi così da OpenAI, che invece offre gratuitamente la versione base di ChatGPT e il modello linguistico alla base del sistema ma ne mantiene privato il codice.
Perché Musk ha deciso di “aprire” Grok
In passato Musk non aveva rivelato granché sul modello di business di xAI o Grok (che è accessibile solo agli abbonati Premium di X). Ma dopo aver imputato ai cofondatori di OpenAI di essersi rimangiati la promessa di mettere a disposizione di chiunque la propria AI, è possibile che Musk si sia sentito in dovere di rendere open source il suo chatbot per dimostrare di aderire alla visione di un’intelligenza artificiale più aperta.
La scorsa settimana OpenAI ha risposto all’azione legale avviata da Musk pubblicando una serie di email tra alcune persone interne all’azienda e l’imprenditore, in cui quest’ultimo sembra favorevole all’idea di rendere più chiusa la tecnologia della società man mano che progrediva. Prima di allontanarsi dal progetto nel 2018, Musk ha investito più di 40 milioni di dollari in OpenAI.
Quando ha annunciato per la prima volta che Grok era in fase di sviluppo, Musk ha promesso che il chatbot sarebbe stato meno fazioso rispetto a ChatGPT o ad altri modelli di AI, criticati dal tycoon e altri esponenti della destra americana in quanto troppo progressisti. I test condotti tra gli altri anche da Wired US dimostrano però che nonostante il suo stile a tratti provocatorio, Grok non è eccessivamente sbilanciato in una particolare direzione dello spettro politico, forse mettendo in luce la difficoltà di allineare i modelli di intelligenza artificiale a un particolare punto di vista.
L’apertura di Grok potrebbe aiutare Musk ad attirare un maggiore interesse per l’AI della sua azienda. La decisione iniziale di limitare l’accesso ai soli abbonati paganti di X (una delle piattaforme social globali più piccole), ha impedito al chatbot di raggiungere lo slancio ottenuto da ChatGPT o da Gemini di Google. La mossa potrebbe spingere gli sviluppatori a utilizzare il modello per costruire nuovi software, aiutando la società a raggiungere quindi un maggior numero di utenti finali. E questo a sua volta potrebbe garantire a xAI i dati necessari per migliorare la propria tecnologia.
Vantaggi e rischi delle AI open source
Facendo diventare Grok open source, Musk ricalca l’approccio scelto da Meta per l’AI generativa. I modelli open source del colosso di Mark Zuckerberg, come Llama 2, sono diventati popolari tra gli sviluppatori perché possono essere personalizzati e adattati a diversi usi. Allo stesso tempo adottare una strategia simile potrebbe tuttavia trascinare Musk nel dibattito sempre più acceso sui benefici e sui rischi del libero accesso ai modelli di AI più potenti.
Fonte : Wired