“Ora un’azione decisiva per evitare che l’Iran continui a minacciare il mondo libero”

Attualmente, nella Striscia di Gaza sono ancora detenuti 130 israeliani rapiti il 7 ottobre: 111 uomini, 19 donne, due bambini, e 11 stranieri. Almeno 32 dei rapiti sarebbero morti e Hamas ne tratterrebbe i loro corpi. Lo spiega il ministero degli esteri di Tel Aviv. Un altro è ancora dichiarato disperso. Finora sono stati rilasciati 123 rapiti, di cui 88 israeliani e 24 stranieri.

Con l’inizio del mese di Ramadan sale l’allerta per possibili attentati in Israele. A differenza con quanto annunciato durante la prima settimana di Ramadan sarà consentito l’ingresso alla spianata delle moschee di Gerusalemme come negli anni precedenti. Tuttavia Israele si riserva di rinnovare la decisione settimanalmente.

È stata inoltre formalizzata la richiesta da parte di Tel Aviv di sostituire il commissario Generale dell’UNRWA Philippe Lazzarini e smantellare la stessa agenzia delle Nazioni Unite – i cui dipendenti sarebbero coinvolti nell’attentato terroristico del 7 ottobre – e sostituirla “con altre entità che non siano contaminate dal sostegno al terrorismo”.

Allo stesso tempo Israele guarda con preoccupazione al fronte nord con il Libano dove si registrano giornalmente scontri a fuoco con le milizie Hezbollah. Tel Aviv accusa l’Iran di armare sia Hamas che Hezbollah. Così come di essere dietro ai crescenti attacchi degli Houthi alle navi nel Mar Rosso. “L’Iran rappresenta una minaccia globale” si legge in una nota del ministero degli esteri di Tel Aviv. “L’Iran deve essere ritenuto responsabile delle sue azioni e occorre intraprendere un’azione decisiva per evitare che continui a minare la stabilità regionale e a minacciare il mondo libero”.

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Fonte : Today