Evasione fiscale, l’indagine contro alcuni influencer

La Guardia di finanza di Bologna dice di aver scoperto una serie di casi di evasione fiscale che coinvolgono nove influencer e creator digitali: avrebbero evaso, secondo le indagini, un totale di 11 milioni di euro in tasse. Tra gli influencer nel mirino dalle forze dell’ordine italiane ci sono anche nomi molto noti come Luis Sal, Gianluca Vacchi, Giulia Ottorini ed Eleonora Bertoli. Degli 11 milioni di euro di redditi non dichiarati, sarebbero stati già recuperati 2,8 milioni, proprio grazie alla collaborazione degli influencer.

I nomi

Durante i controlli, fanno sapere le forze dell’ordine, sono emerse discrepanze tra i redditi derivanti dai post sui social e le collaborazioni con le aziende e le dichiarazioni fiscali degli interessati. La maggior parte delle tasse recuperate è attribuita a Vacchi e Sal: il primo, noto imprenditore e influencer con 45 milioni di follower, è stato sanzionato per circa 7 milioni di euro, mentre Luis Sal, popolare youtuber bolognese, di circa 2 milioni.

Il secondo filone delle indagini della Guardia di finanza sull’evasione fiscale ha invece riguardato cinque digital creator “attivi nella pubblicazione di prestazioni a pagamento sul webma sconosciuti al fisco. Quattro di questi influencer lavorano sulle piattaforme OnlyFans ed Escort Advisor. Il primo è un sito che permette di accedere a pagamento a contenuti foto e video di qualsiasi tipo, tra cui vi sono contenuti pornografici. Il secondo invece è un sito di annunci e recensioni di persone che operano nel mondo del sesso. Per tre imprenditrici digitali è stata segnalata all’Agenzia delle entrate l’applicazione di una particolare addizionale alle imposte sul reddito introdotta dalla legge di bilancio 2006 a carico di chi produce, distribuisce, vende e rappresenta materiale per adulti anche in formato multimediale.

Le indagini

Il colonnello Selvaggio Sarri, comandante del secondo gruppo Bologna della Guardia di finanza, ha spiegato in che modo sono state condotte le indagini: “Confrontare le dichiarazioni dei redditi con gli indicatori del reale giro d’affari degli influencer. È quello che la Guardia di finanza ha sempre fatto, ma in questo caso adattato alle nuove tecnologie.

Il colonnello ha riferito che le attività sono cominciate a fine 2022 e che hanno osservato una forte crescita di quest’attività online durante il periodo del Covid e successivamente. La Guardia di finanza ha selezionato gli influencer con il maggior numero di follower e la maggior capacità di coinvolgimento dei follower stessi, confrontando le loro attività con i redditi dichiarati.

In merito alle scoperte il colonnello ha affermato che in due casi, quelli di Gianluca Vacchi e Luis Sal, si tratta di influencer con strutture societarie consolidate alle spalle, il che ha reso le indagini “abbastanza tecniche e complesse”. Sarri ha aggiunto che gli è difficile per l’amministrazione fiscale italiana controllare la attività di influencer italiani che lavorano su siti web e piattaforme che si trovano all’estero. Proprio per questo motivo dal primo gennaio di quest’anno è stata introdotta una norma che obbliga le piattaforme digitali a trasmettere le informazioni all’Agenzia delle entrate. Tuttavia, fa sapere il colonnello, bisogna considerare che “sono norme che poi necessitano di tempi tecnici di attuazione e di effettivo recepimento“.

Fonte : Wired