Gli Stati Uniti credevano in un attacco russo all’Ucraina con la bomba nucleare, ed erano pronti a usare la stessa arma contro il Paese governato da Vladimir Putin. Alla fine del 2022 avrebbero iniziato a “prepararsi rigorosamente” per l’eventualità: sarebbe stata la prima volta da quando gli Usa sganciarono le bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki durante la Seconda guerra mondiale, uccidendo tra le 129 e le 226mila persone. Lo hanno detto fonti dell’amministrazione americana alla Cnn, confermando le rivelazioni contenute nel libro dell’ex corrispondente della Casa Bianca David Sanger, “New cold wars”, di cui il New York Times ha pubblicato anche alcuni stralci.
“Per la prima volta dalla crisi dei missili a Cuba, se le cose in Ucraina continuano nel modo in cui stanno andando, siamo davanti alla diretta minaccia dell’uso di un’arma nucleare”, avrebbe confidato il presidente Joe Biden durante una serata con esponenti dell’establishment politico ed economico americano nella casa newyorchese di James Murdoch, il rampollo liberal e ribelle del magnate dell’editoria. Biden avrebbe parlato sulla base delle intercettazioni dell’intelligence Usa e la sua prima reazione sarebbe stata sul piano diplomatico, attraverso una serie di contatti tra i vertici dell’amministrazione americana e i corrispettivi alti responsabili russi, tra cui un colloquio fra William Burns, il direttore della Cia, con il capo dello spionaggio di Mosca, Sergej Naryshkin.
“Gli dissi chiaramente che, se la Russia avesse usato armi non convenzionali, ci sarebbero state serie conseguenze da parte nostra”, racconta Burns nel libro. “Lui mi giurò di aver capito e assicurò che Putin non intendeva usare armi nucleari”, prosegue. “Più gli ucraini avranno successo nel respingere l’invasione russa più è probabile che Putin minacci di usare una bomba. O tenti di usarla”, avrebbe spiegato il comandante in capo. “Non penso che esista la capacità di utilizzare facilmente un’arma nucleare tattica e non finire con l’Armageddon”, avrebbe ammonito Biden, affermando che a suo avviso Putin era capace di procedere: “Abbiamo un ragazzo che conosco abbastanza bene. Non scherza quando parla del potenziale uso di armi nucleari tattiche o di armi biologiche o chimiche perché il suo esercito ha, si potrebbe dire, un rendimento inferiore al previsto”.
Secondo le fonti di Cnn, la paura dell’amministrazione “non era solo ipotetica, ma era anche basata su alcune informazioni raccolte”. Allo stesso tempo, scrive l’emittente statunitense, la Russia avrebbe diffuso una nuova storia su una bomba sporca ucraina, che i funzionari statunitensi temevano potesse essere intesa come copertura per un attacco nucleare russo. Nell’ottobre 2022, il ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu, fece una serie di telefonate a funzionari della difesa negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Francia e in Turchia, dicendo loro che il Cremlino era “preoccupato per possibili provocazioni da parte di Kiev che implicassero l’uso di armi sporche”. Gli Stati Uniti e altri funzionari occidentali respinsero gli avvertimenti russi. Tuttavia, l’ambasciatore russo alle Nazioni Unite consegnò una lettera direttamente allOnu descrivendo dettagliatamente la stessa presunta minaccia. I funzionari statunitensi avrebbero temuto che si trattasse di una tattica per giustificare poi un suo attacco.
Fonte : Today