È uno degli episodi più incredibili ed inquietanti nella storia del cinema: il 31 marzo 1993, a soli 28 anni, l’attore Brandon Lee muore su set del film Il Corvo per un colpo di pistola partito per errore da una pistola carica durante una scena. Brandon Lee, nato nel 1965 a Oakland è il figlio dell’icona Bruce Lee e di Linda Lee Cadwell una studentessa della University of Washington e allieva del suo corso di kung fu che ha sposato nel 1964. È un esperto di arti marziali che pratica fin da bambino con suo padre, ha studiato recitazione al Lee Strasberg Institute e teatro all’Emerson College di Boston e ha esordito nel film per la televisione Kung Fu: The Movie con David Carradine nel 1986 e al cinema in Legacy of Rage del regista di Hong ong Ronny Yu. La sua carriera è in ascesa, e dopo aver superato gli inevitabili riferimenti a suo padre e i ruoli di genere nei film di arti marziali, Brandon Lee arriva a Hollywood e trova il suo personaggio perfetto nell’antieroe dark Eric Draven, protagonista del fumetto The Crow, un musicista rock di Detroit ucciso dalla gang di criminali guidata da Top Dolar, che viene resuscitato da un corvo per diventare un implacabile vendicatore.
La sua morte sul set apre la strada ad una innumerevole serie di supposizioni: suo padre Bruce Lee è morto improvvisamente nel 1973 a Hong Kong per un edema cerebrale causato da una reazione allergica ad un farmaco antidolorifico. Aveva solo 32 anni e tra le cause della sua fine inspiegabile si parla di una vendetta delle triadi mafiose cinesi, una maledizione lanciata sulla sua famiglia, oppure una punizione per aver portato il kung fu in occidente con la pratica del Jeet Kune Do. La morte di suo figlio Brandon Lee è ancora più misteriosa e fa diventare il personaggio del Corvo un’icona dark degli anni ‘90 grazie anche alla colonna sonora strepitosa con Rage Against the Machine, The Jesus and Mary Chain, Helmet, Pantera, i Nice Inch Nails che fanno una cover di Dead Souls dei Joy Division e la Rollins Band che fa quella di Ghost Rider dei Suicide.
L’ultima scena girata da Brandon Lee è quella che dà origine a tutta la storia. Il personaggio di Eric Draven entra nell’appartamento della sua fidanzata, aggredita dalla gang. Uno dei criminali, Funboy lo attende nel buio e gli spara con una 44 Magnum, uccidendolo. Sul set l’attore che interpreta Funboy, Michael Massee prende la pistola di scena e fa partire il colpo da una distanza di circa quattro metri, senza sapere che per un errore nella preparazione dell’arma (presa dal set di un altro film e usata senza l’assistenza di un esperto), è carica di un proiettile. Brandon Lee viene colpito all’addome e cade all’indietro invece che in avanti come concordato. Quando il regista Alex Proyas grida “cut” rimane a terra, e il resto della crew pensa stia scherzando o continuando a recitare. Il primo ad accorgersi che è stato colpito veramente è Jeff Imada, attore ed esperto di arti marziali che lo assiste durante le scene di combattimento.
Viene trasportato in ospedale e dopo sei ore di intervento viene dichiarato morto all’una di notte del 31 marzo. Mancavano solo tre giorni alla fine delle riprese de Il Corvo e la produzione decide di portare a termine il film, che esce il 31 maggio 1994 e diventa un enorme successo. Michael Massee rimane traumatizzato dall’esperienza, e si ritira per un anno dalla recitazione. Tornerà a recitare in diversi film e serie televisive in ruoli minori (anche in Seven con Brad Pitt e Morgan Freeman) ma prima della sua morte nel 2016 a 64 anni, non parlerà mai di quel giorno tragico: “Non è una cosa che si può superare” ha detto in una rara intervista “Non doveva succedere e non dovevo neanche essere io a sparare”.
Fonte : Virgin Radio