Sbiancamento della barriera corallina, siamo sull’orlo del più grave

Il mondo è sull’orlo del più grave evento di massa di sbiancamento della barriera corallina, che potrebbe causare la distruzione e morte di vaste aree popolate dai coralli, tra cui parti della Grande barriera corallina australiana. Si tratterà del quarto e più intenso evento del genere e riguarderà l’interno emisfero meridionale. A innescarlo sono le temperature anomale raggiunte dalle acque oceaniche begli ultimi anni, a causa della crisi del clima indotta dalle attività umane.

“Siamo letteralmente seduti sull’orlo del peggior evento di sbiancamento nella storia del pianeta”, ha detto a Reuters Derek Manzello, coordinatore dell’Osservatorio delle barriere coralline del National oceanic and atmospheric adminitration (Noaa), l’agenzia scientifica del dipartimento del Commercio degli Stati Uniti, che si occupa di previsioni meteorologiche e monitoraggio delle condizioni oceaniche e atmosferiche.

Lo sbiancamento dei coralli si verifica quando questi vengono messi sotto stress dalle alte temperature, a cui reagiscono espellendo le alghe colorate che vivono nei loro tessuti. Senza queste alghe utili, i coralli diventano pallidi e sono vulnerabili alla fame e alle malattie. Lo sbiancamento ha poi effetti devastanti sull’intero ecosistema oceanico, oltre che per la sopravvivenza delle economie basate sulla pesca e sul turismo, perché dalle barriere coralline dipende circa il 25% delle specie marine, tra cui circa 4 mila specie di pesci.

Il prossimo evento di sbiancamento previsto dal Noaa sarà peggiore dell’ultimo evento di massa avvenuto tra il 2014 e il 2017, durante il quale si stima che sia rimasto distrutto circa il 15% delle barriere coralline di tutto il mondo. Le temperature oceaniche dell’epoca, per quanto calde, erano ancora molto inferiori di quelle attuali, che hanno raggiunto il record assoluto a febbraio 2024, arrivando a 21,06 gradi e superando i 20,98 fissati ad agosto 2023.

Fonte : Wired