Asml, perché l’Olanda rischia di perdere la sua azienda più importante

Operazione Beethoven”. È questo il nome che, secondo quanto riporta l’agenzia Reuters citando De Telegraaf, il governo olandese avrebbe dato alla serie di azioni messe in campo per evitare che il produttore di apparecchiature per semiconduttori Asml, la più grande azienda del paese, si trasferisca o si espanda all’estero in reazione alle politiche anti immigrazione dell’esecutivo guidato dall’ex presidente Mark Rutte.

Nell’ambito di questa iniziativa è per esempio andato in scena il 6 marzo un incontro tra il ministro degli Affari economici Micky Adriaansens e l’amministratore delegato della società di Veldhoven Peter Weennink, al termine del quale il politico ha riferito all’agenzia stampa britannica di non essere sicuro del fatto che la società possa lasciare l’Olanda, ammettendo però che “vogliono crescere. E vogliono farlo in una misura tale da mettere sotto pressione la nostra infrastruttura. Ecco perché parliamo con loro molto intensamente. Perché vogliamo capire se è qualcosa che possiamo risolvere”.

Più o meno il 40% dei 23mila dipendenti dell’Asml in Olanda non è del posto. L’azienda, come ha specificato lo stesso ad dopo le elezioni del 2023 e i risultati importanti ottenuti dalle forze politiche di destra, contrarie all’immigrazione, dipende fortemente dalla manodopera straniera qualificata e il clima economico attuale sta mettendo “sotto pressione – ha spiegato Weennink – gli elementi che ci hanno reso una grande azienda”.

Negli ultimi anni, a causa delle modifiche operate nel sistema legislativo fiscale olandese, multinazionali come Unilever e Shell hanno lasciato il paese. Anche Asml, che produce i suoi apparecchi a Veldhoven per spedirli ai principali produttori di chip mondiali, starebbe prendendo in considerazione tale ipotesi. “Le conseguenze della limitazione della migrazione di manodopera – ha infatti proseguito l’ad – sono enormi. Abbiamo bisogno che queste persone innovino. Se non riusciremo a portare queste persone qui, andremo da qualche parte dove possiamo crescere”. Magari, come fa sapere De Telegraaf, nella non lontanissima Francia.

Fonte : Wired