Nella corsa alla Casa Bianca, che a novembre vedrà eletto il prossimo presidente degli Stati Uniti, c’è una foto che fa discutere. Si vede Donald Trump che festeggia in mezzo a un gruppo di sostenitori abbracciando due donne nere. Quella foto racconta una storia che non esiste, nel senso che è stata realizzata da una intelligenza artificiale cui era stato impartito un semplice comando: “Crea una immagine di Trump felice in mezzo ad elettrici nere”. L’immagine è stata realizzata da un sostenitore del candidato repubblicano con l’obiettivo di fargli guadagnare qualche consenso in due dei gruppi di elettori nei quali il suo messaggio fa più fatica, cioè appunto le donne e gli afroamericani.
Tecnicamente quella non è una foto, nel senso che non ritrae la realtà, ma ne crea una apposta, cosa che una foto non fa. E ha almeno un difetto imperdonabile se uno la guarda con attenzione (cosa che di solito non facciamo però con le foto, quindi in questo caso verremmo ingannati): le mani di Trump sono imperfette, vagamente deformi. Dettagli che pochi notano. L’errore che però non dovremmo fare è dedurre da questo episodio il fatto che Trump stia stravincendo le primarie del Partito Repubblicano (e sia in netto vantaggio nei sondaggi sul presidente uscente, Joe Biden), grazie all’intelligenza artificiale. Esattamente come nella sua precedente corsa vittoriosa del 2016, quando un uso sapiente e in gran parte illecito dei dati dei social network gli consenti di personalizzare il suo messaggio quasi per ogni singolo elettore (da cui lo scandalo di Cambridge Analytica). Anche questa volta viene facile pensare che sarà di nuovo un uso spregiudicato della tecnologia a portarlo alla vittoria alterando la vera volontà popolare.
Ecco, un’analisi di questo tipo, per come stanno le cose adesso, è totalmente infondata e porta, quella sì, alla sconfitta certa di Biden. Il presidente uscente non è indietro nei sondaggi per colpa dell’IA: la non-foto di Trump con le elettrici afroamericane conta come un meme o una vignetta o un manifesto di propaganda; pensare che le elettrici afroamericane voteranno Trump a causa di quella immagine vuol dire non avere alcune stima di chi andrà a votare.
Per farla breve, Trump potrebbe clamorosamente tornare alla Casa Bianca perché nonostante le inchieste fiscali e gli scandali sessuali molti americani si riconoscono in lui, esattamente come accadeva in Italia con Berlusconi che nel 2008 tornò a Palazzo Chigi per la terza volta nonostante le inchieste e gli scandali; e non solo “grazie alle tv”, ma perché una parte importante degli italiani si riconosceva comunque in lui. Biden è indietro non per un gap tecnologico ma perché non ha avuto la lungimiranza di passare il testimone a un candidato più giovane, oppure perché non è stato in grado di parlare anche alle elettrici afroamericane. Può ancora farcela? Forse sì, ma non dando la colpa all’intelligenza artificiale.
Fonte : Repubblica