“La pista è come Mario Kart, ci sono sacchetti di plastica ovunque”. La segnalazione di Charles Leclerc nel Team Radio è velata di ironia e di stizza, spiega bene l’imbarazzo e lo sdegno da parte del pilota Ferrari per quell’imprevisto che sembra piazzato lì apposta, nemmeno fosse una delle insidie del videogioco. La sensazione avuta è stata proprio quella, considerata la situazione surreale che s’è venuta a creare per la presenza sull’asfalto di quel materiale che costituisce un fastidio e un pericolo per monoposto e conducenti.
Una busta è rimasta incastrata anche sotto la sua vettura, l’ha costretto a rientrare ai box perché fosse sfilata dalla parte anteriore sinistra dov’era rimasta incastrata: pure questo entra nel corredo accessorio della prima sessione di libere sul circuito di Jeddah, in Arabia Saudita, dove sabato si correrà il secondo Gran Premio del Mondiale di F1. Figurarsi cosa può accadere se un inconveniente del genere si verifica anche a gara in corso… E così dopo la questione dei tombini in Bahrain, adesso oggetto dello scandalo è la pulizia superficiale del tracciato saudita
La Ferrari non è nuova a inconvenienti di questo tipo. Due anni fa, in occasione del Gran Premio di Ungheria, Carlos Sainz e la Rossa furono penalizzati proprio da una sorta di bisaccia che venne risucchiata dalle prese d’aria della macchina. Lo spagnolo svolse quasi metà della gara in quelle condizioni, salvo accorgersene solo a GP concluso deducendo che la colpa del differente rendimento della sua auto rispetto a quella del monegasco fosse riconducibile a quel sacco spesso di plastica.
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(in aggiornamento)
Fonte : Fanpage