Nelle ultime ore è salito alla ribalta delle cronache nazionali il nome dello street artist Jorit. Al secondo Ciro Cerullo, l’artista napoletano era già noto per aver realizzato un murales nella città ucraina occupata di Mariupol, devastata dai bombardamenti russi. Un’opera che ha sollevato molte critiche per la scelta di decorare la facciata di un palazzo distrutto dai missili russi. Questa volta però Jorit si è esibito in una performance ancora più pittoresca: a Sochi, in Russia, ha chiesto un selfie a Putin per dimostrare che è “un essere umano”.
I murales a Mariupol
Nato nel 1990, Jorit raggiunge la notorietà nel 2028, disegnando due enormi murales dei calciatori Diego Armando Maradona e Marek Hamsik in un quartiere periferico di Napoli, dopodiché vola in Russia nel 2019 per fare un murale del cosmonauta Jurij Gagarin, vicino Mosca. Dopo l’invasione russa dell’Ucraina, a luglio 2023, decide di andare nella Mariupol completamente rasa al suolo dai militari russi e dipingere un altro enorme murale, con il volto di una bambina. È bene ricordare che Mariupol sotto occupazione russa e l’accesso deve essere vagliato dalle autorità militari di Mosca che controllano la città ucraina.
L’evento di Sochi
Con l’occasione di fare un murale dedicato a Ornella Muti a Sochi – dove si tiene il Festival internazionale della gioventù, cioè un altro strumento di propaganda per la Russia di Putin dove si sostengono e impartiscono ideali conservatori alle nuove generazioni, e dove è in corso anche un festival di street art a cui ha preso parte Cerullo – Jorit è tornato in Russia. A due settimane dalla morte in carcere dell’oppositore Alexei Navalny e a due anni dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina, Jorit ha chiesto a Putin un selfie per “mostrare all’Italia che lei è un essere umano come tutti e che la propaganda diffusa in giro è falsa”, si legge su Ansa.
Repubblica riferisce che Jorit abbia anche chiesto a Putin se l’arte può fungere da ponte tra l’Italia e la Russia e che il presidente abbia risposto: “Siamo sempre stati ammirati dall’arte italiana e ci ha sempre tenuti vicini. Quella italiana è una grande arte di un grande popolo, questo è evidente. Noi in Russia l’abbiamo sempre considerata così e la consideriamo ancora così“. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha commentato: “La propaganda era l’arte del Kgb, la disinformatia era arte dell’Urss ed evidentemente c’è ancora qualcuno in Russia che usa questa arte per cercare di mettere altri in difficoltà. L’Italia è dalla parte dell’Ucraina ma ciò non significa che siamo in guerra con il popolo russo. Il popolo italiano è amico del popolo russo ma noi non vogliamo che l’esercito russo invada l’Ucraina“.
Fonte : Wired