Melillo sui dossieraggi: “Credo che le azioni di Striano non siano individuali”

“La gravità dei fatti in accertamento nell’inchiesta è estrema”. Lo ha detto il procuratore nazionale Antimafia Giovanni Melillo ascoltato in audizione in Commissione antimafia sul caso dei dossieraggi nei confronti di politici e vip su cui sta indagando la procura di Perugia. 

Tra gli spiati ci sono alcuni degli attuali esponenti del governo, come il ministro Guido Crosetto da cui è partita la denuncia, ma anche Fedez, Cristiano Ronaldo e Massimiliano Allegri. Queste ricerche sarebbero state compiute dal finanziere Pasquale Striano quando era in servizio alla procura nazionale antimafia. Secondo l’indagine della procura di Perugia le informazioni sarebbero frutto di circa 800 accessi abusivi alla banca dati relativa alle “segnalazioni di operazioni sospette” (Sos).

“Dal punto di vista politico – ha sottolineato però il procuratore Antimafia – c’è quasi una convergenza di tutti gli accessi verso una determinata area politica che era quella che andava formando l’attuale maggioranza e il governo”. Sotto questo aspetto dunque c’è stata una “ridotta propensione alla equanimità degli sforzi”.

“In generale – ha detto Melillo -, le condotte attribuite a Striano, impregiudicate le valutazioni possibili solo dopo il contraddittorio processuale, per estensione e sistematicità, mi paiono difficilmente compatibili con la logica della deviazione individuale. È una mia personale valutazione – ha aggiunto il procuratore – ma ho una discreta esperienza anche come vittima di autentici dossieraggi abusivi”. In altre parole il sospetto del procuratore è che quella di Striano non sia l’opera di un singolo. 

Il procuratore Melillo: “Verificare quanti accessi al sistema da altri banche dati”

Melillo ha qundi aggiunto che bisognerà verificare “quanti accessi abusivi riguardino” l’ufficio che si occupa delle segnalazioni di operazione sospetta (Sos), “credo pochissimi”, e “quanti accessi abusivi al sistema Sos siano stati fatti per altre vie e quanti accessi abusivi riguardino banche dati diverse dalle Sos”. Il procuratore ha rimarcato però che le segnalazioni di operazione sospetta “sono uno strumento essenziale alla lotta al riciclaggio mafioso e alla lotta al terrorismo, fondamentali per il funzionamento dell’ufficio”. Allo stesso tempo “sono degli strumenti delicatissimi perché contengono dati, informazioni in grado di profilare chiunque. Per questo l’uso delle Sos deve essere basato sul massimo rispetto delle norme e del campo di applicazione”.

Melillo ha quindi insistito sulla “assoluta necessità di un innalzamento dei sistemi di prevenzione e resilienza dagli attacchi informatici” ricordando che “per certi versi c’è un’iniziativa legislativa già in campo” in parlamento su cui serve un “rapido e urgente esame”. Su argomenti come questi “serve coesione, sono temi che non consentono divisioni né misere speculazioni”. 

“Fornirò ogni sostegno al procuratore Cantone”

La decisione di chiedere di essere audito in Commissione Antimafia, ha spiegato Melillo, è mossa da “un sincero spirito di collaborazione istituzionale, doverosa”, ma la “convocazione corrisponde anche all’esigenza di venire incontro a un’informazione completa e obiettiva e per allontanare il pericolo di speculazioni e letture strumentali”. Melillo ha fatto riferimento a “punte di scomposta polemica che sembrano incrinare l’immagine del mio ufficio e l’idea stessa di istituzioni neutrali, come la procura antimafia”. Al procuratore di Perugia Raffaele Cantone, ha detto Melillo, “fornirò ogni possibile sostegno, contributo di conoscenza e supporto”. 

Fonte : Today