No, l’asteroide Apophis non colpirà la Terra (ma è da tenere d’occhio)

Quando è stato scoperto nel 2004, l’asteroide Apophis è stato inserito nella “lista nera” degli asteroidi pericolosi in termini di un possibile impatto con la Terra. Studi successivi hanno poi determinato con più precisione la sua traiettoria, escludendo questa ipotesi almeno per i prossimi cento anni. Rimaneva però aperta una domanda: esiste la possibilità che Apophis entri in collisione con un altro asteroide o con un altro corpo celeste in movimento, rischiando una pericolosa deviazione di rotta? Ebbene, secondo i risultati di uno studio guidato da Paul Wiegert, docente di fisica e astronomia presso la Western University (Canada), anche questa possibilità può essere accantonata. Stando alle simulazioni condotte dal gruppo di ricerca, la probabilità che Apophis si scontri con uno degli  asteroidi o delle comete al momento noti sarebbe pari a zero. I risultati dello studio verranno pubblicati su Planetary Science Journal e sono al momento disponibili su arXiv.

Identikit

Apophis, anche noto come Asteroide 99942, ha un diametro di circa 300 metri e prende il nome dal demone serpente che nell’antica mitologia egizia incarnava il male e il caos. Questa pessima nomea è legata al fatto che, come anticipato, al momento della sua scoperta è stato immediatamente inserito nella lista degli “osservati speciali”, come uno degli asteroidi più pericolosi in termini di possibile impatto con la Terra. Dal 2021 questa ipotesi è stata completamente scartata, anche se per il 2029 è ancora previsto un suo avvicinamento fino a circa 32mila chilometri dalla superficie terrestre (per intendersi, meno di un decimo della distanza che ci separa dalla Luna). La missione Osiris-Apex della Nasa sfrutterà proprio questa occasione per paparazzarlo da vicino.

Probabilità zero

Per studiare invece la probabilità di un incontro ravvicinato fra Apophis e un altro asteroide o un altro corpo celeste in movimento, i due autori del presente studio si sono avvalsi dei dati relativi agli oltre 1,2 milioni fra asteroidi e comete noti contenuti nel database gestito dal Jet Propulsion Laboratory della Nasa e nel database Neodys-2 dell’Esa (European Space Agency). “Abbiamo calcolato le traiettorie di tutti gli asteroidi conosciuti utilizzando una dettagliata simulazione computazionale del nostro Sistema Solare e abbiamo valutato la possibilità di un evento così improbabile”, spiega Wiegert: “Fortunatamente non sono previste collisioni di questo tipo”.

Gli autori hanno comunque stilato una lista di corpi celesti potenzialmente da monitorare, fra cui l’asteroide Xanthus. A dicembre del 2026, infatti, è previsto che Apophis e Xanthus passino a una distanza sufficiente a scongiurare l’incontro diretto fra i due, ma non quello di Apophis con eventuali frammenti di Xanthus, sempre che esistano (al momento, scrivono gli autori, non ci sono evidenze a riguardo). “Anche ora che sappiamo che ci mancherà con un margine di sicurezza, gli astronomi restano vigili”, conclude Wiegert: “È l’asteroide che non possiamo smettere di osservare”.

Fonte : Wired