Si chiama Rudy, ha 34 anni, è nato e cresciuto in Francia ma è italiano, vive a Milano, per lavoro sviluppa software e sui social tutti parlano di lui: questa è forse la descrizione dell’Accorciabro che più piacerebbe all’Accorciabro, che su TikTok e Instagram è diventato famoso riassumendo i video degli altri. Accorciando gli spiegoni, insomma.
Breve e concisa, questa descrizione tralascia però alcune informazioni importanti su questo giustiziere dei logorroici e vendicatore dei pipponi. Innanzi tutto, il fatto che Rudy soffra della sindrome di Asperger (ex nome del disturbo dello spettro autistico di primo livello), cioè sia affetto da una forma di autismo che gli rende difficile concentrarsi a lungo su qualcosa. Come un video di 4-5 minuti che vuole accorciare per i follower, per esempio.
tiktok: Accorciabro accorcia l’avvocato Di Palo (che fa appello)
Oltre 2 milioni di like in un mese
Nonostante questo, lo fa e lo fa con un notevole successo: “Ho aperto il profilo su TikTok, il mio primo su qualsiasi social network, il 4 febbraio scorso, seguito poi da quelli su Instagram e su Threads”, ci ha raccontato al telefono. In poco più di un mese, ha ottenuto risultati oggettivamente incredibili: 189mila follower e 2,2 milioni di like su TikTok, quasi 225mila follower su Instagram e migliaia e migliaia di tag e appelli di chi quotidianamente gli chiede di abbreviare questo e quello.
“In un mese vi ho fatto risparmiare 14 ore, 7 minuti e 6 secondi del vostro prezioso tempo”, scrive lui (un po’ scherzando e un po’ no) nelle sue bio sui social, spiegando quello che fa, per chi non lo capisse guardandolo: sceglie un video lungo da usare come base, lo vede per intero, coglie i punti salienti e il succo del discorso, poi ne fa una nuova versione, riassumendo tutto in una clip brevissima. Anche aggiungendo un cartello con il tempo risparmiato.
Rudy non è il primo Accorciabro nel mondo, come sapevamo e come ci ha confermato, perché ce ne sono altri negli Stati Uniti, in Spagna, Israele, Francia, ma è il primo ad avere portato questo trend in Italia. E per lui, come detto, è tutto un po’ più complicato: “Dicono che chi soffre della mia forma di autismo abbia certe capacità, ma decisamente non è così – ci ha spiegato con sincerità – Per noi che abbiamo questa sindrome, mantenere l’attenzione su argomenti che non hanno a che fare con i nostri interessi è molto difficile. E a volte diventa anche una sofferenza”.
Rudy, i cui interessi sono la matematica, la fisica quantistica e la crittografia (legati al suo lavoro, appunto), ha iniziato a fare quello che fa sui social “un po’ per gioco e un po’ come una sfida a me stesso, sicuramente non con l’intenzione di ottenere il successo che sto avendo”.
Amici e nemici dell’Accorciabro
Successo che non è stato tutto rose e fiori, come ci ha spiegato e come sa chi lo segue su TikTok, dove il profilo è stato per qualche giorno anche in shadow ban (cos’è?): “Forse mi avevano preso per uno spammer, perché pubblicavo anche 8 contenuti al giorno – ci ha raccontato – Ora punto meno sulla quantità e più sulla qualità, ho anche comprato un microfono per avere una resa audio migliore. Pubblico di meno, ma meglio”.
Funziona così: al mattino, Rudy controlla in quali video è stato taggato, dove è maggiormente richiesto il suo intervento e se è un lavoro adatto all’Accorciabro: “Ne scelgo uno, lo guardo, a volte sono costretto a riguardarlo anche 2-3 volte, perché mi distraggo e non riesco a prestargli attenzione, se necessario prendo appunti con carta e penna, poi decido se posso farci qualcosa”. Non tutti i video che guarda diventano suoi video, ma a tutti cerca di dedicare il suo interesse. E non tutti richiedono lo stesso tipo di impegno: “Se devo accorciare un video di Geopop, devo seguirlo senza distrarmi – ci ha detto con un sorriso – Se devo fare lo stesso con un video di Giulia De Lellis che si trucca, sono abbastanza sicuro di poterlo mettere a 2x e non perdermi nulla di fondamentale”.
E gli altri creator? Come la prendono questa foga sintetizzatrice? Dipende, ed è un dipende un po’ diverso dal solito: “I più giovani, direi quelli sotto i 25 anni, sono quelli che si offendono di più, a volte quasi si arrabbiano. Quelli più grandi e maturi invece apprezzano, a volte anzi cavalcano questa cosa e capiscono che si tratta di una specie di opera satirica”. Qualche esempio? “Ricordo che Iris Ferrari (una influencer con oltre 3,5 milioni di follower, ndr) fu molto infastidita, invece ho molto gradito il doppio repost con l’avvocato Giuseppe Di Palo, che è stato bravo a stare al gioco”.
In generale, sui circa 200 video fatti sin qui, quelli più complessi sono quelli che partivano dai cosiddetti storytime (“in particolare quelli delle ragazze”, ci ha confessato Rudy), che si stanno diffondendo tantissimo sui social e in cui una persona racconta un’esperienza, un viaggio, una cena, una serata con le amiche. E in cui magari i concetti importanti o le informazioni da riassumere sono tante. Ma non possono essere troppe, perché “altrimenti mi dicono che sono andato lungo”. Che per l’Accorciabro sarebbe in effetti il peccato più grave.
Fonte : Repubblica