La reazione di Sarri al gesto di Tuchel: il tedesco gli passa davanti e lo ignora, c’è un motivo

L’episodio accade a pochi minuti dal fischio d’inizio del ritorno degli ottavi di Champions. Il tecnico della Lazio non sa se è una mancanza di rispetto oppure frutto di una semplice distrazione. Ne avrà la conferma poco dopo.

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Thomas Tuchel e Maurizio Sarri si ritrovano faccia a faccia a pochi istanti dal fischio d’inizio del ritorno degli ottavi di Champions tra Bayern Monaco e Lazio. I due allenatori sono accomunati dallo stesso passato: entrambi sono stati sulla panchina del Chelsea ed è a loro che si riconducono gli ultimi trofei importanti dei Blues: Champions e Supercoppa Uefa con il tedesco, Europa League con l’ex di Napoli e Juventus.

A Monaco si giocano una fetta di futuro, la partita entra nel corredo accessorio di una stagione scandita da alti e bassi: sui loro volti c’è tutta la tensione per un match decisivo. Il più ‘preso’, come si dice in gergo, sembra l’allenatore dei bavaresi: cammina, guarda dritto dinanzi a sé, procede come se intorno a lui ci fosse il vuoto, gli occhi fissi, si dirige verso la panchina e si rende protagonista di una distrazione che non passa inosservata.

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Tuchel passa davanti a Sarri e sembra ignorarlo. Lo sfiora quasi, è a meno di un metro dal toscano ma non cambia passo né volta il capo. È in uno stato di trance agonistica, di massima concentrazione: a dover rimontare il risultato è la sua squadra, non può sentirsi tranquillo nonostante l’esiguità del gap da cancellare (1-0 all’Olimpico) e la consapevolezza di avere a disposizione una rosa di qualità superiore rispetto alla Lazio. Sa già che a fine stagione andrà via, ma in caso di rovescio in Europa l’addio potrebbe essere anticipato: in Germania non perdono tempo né soldi, azzerano e ripartono. A meno che, in caso di vittoria della Champions, non riesca a far cambiare idea alla dirigenza che in cima alla lista delle preferenze ha il nome di Antonio Conte.

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Il malinteso finisce in un abbraccio. Sarri si rende conto perfettamente della situazione. Inizialmente resta basito per quell’atteggiamento. Non sa come interpretare quel gesto: se è una mancanza di rispetto oppure frutto di una semplice distrazione. Ne avrà la conferma poco dopo quando sarà lui stesso a chiamare Tuchel. Quasi lo afferra e ha una reazione istintiva: porta entrambe le mani davanti a sé, le agita e sembra dirgli: ma dove guardi? Anche in quel caso passano pochi secondi perché il tedesco, che ha la testa all’incontro, si renda conto di chi ha effettivamente di fronte. Poi realizza che è il tecnico della Lazio e si scioglie in un sorriso. Tende la mano, la stringe, abbraccia l’avversario e lo saluta con maggiore partecipazione emotiva.

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Fonte : Fanpage