Con l’Ucraina nell’Ue per le politiche agricole servirebbero altri 100 miliardi

L’Unione europea dovrebbe aggiungere altri 100 miliardi di euro al bilancio della Politica agricola comune se l’Ucraina entrasse nell’Unione europea. È quanto emerge dall’elaborazione del Centro Studi Gea su una simulazione a cura del professor Angelo Frascarelli dell’Università di Perugia, basata su un calcolo effettuato sui criteri della Pac attuale. L’Europa infatti assegna i finanziamenti ai Paesi membri prevalentemente in base all’estensione in ettari della superficie agricola e oggi, i 27 Stati dell’Ue hanno una superficie agricola di 157 milioni di ettari mentre la sola superficie coltivabile dell’Ucraina è di 41 milioni di ettari.

Se l’Ucraina entrasse in Ue oggi dunque dovrebbe ricevere, in base agli ettari coltivati, fondi per oltre il 20% del budget annuale dell’intera Europa dedicato al sostegno agli agricoltori, spiega lo studio. In un’Unione europea a 28 Stati, infatti, gli ettari coltivati salirebbero a 198 milioni e mezzo rispetto ai 157 milioni e mezzo attuali. A parità di budget, stando alla simulazione, per ogni ettaro coltivato si riceverebbero 272,34 euro anziché gli attuali 343,52. Ciò significa, facendo il calcolo sull’Italia, che il nostro Paese passerebbe da un contributo di 5,6 miliardi di euro l’anno a 4,2 miliardi.

Se invece si volessero continuare a sostenere tutti gli agricoltori dei Paesi Ue con le stesse cifre di oggi e a questi si aggiungessero quelli ucraini, servirebbero appunto 98,9 miliardi di euro in più (per un settennio del quadro finanziario pluriennale), che si andrebbero a sommare ai 378,5 miliardi, il budget pluriennale della Pac attuale. Lo studio è stato presentata oggi (martedì 5 marzo) a Bruxelles all’evento ‘#AGRIFOOD24, nuove coordinate per la sostenibilità dell’agricoltura’ organizzato dalla piattaforma editoriale Withub ed Eunews. All’appuntamento hanno partecipato tra gli altri Coldiretti, Confagricotura, Eat Europe e Filiera Italia nonchè il commissario europeo per l’agricoltura, Janusz Wojciechowski.

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Fonte : Today