Il mondo è avvolto in una tela di cavi che portano internet ovunque. La loro importanza è stata ribadita dall’attacco di cui sono accusati gli Houti dello Yemen, capace di interrompere il 25% del traffico Internet tra Asia e Europa. Il numero dei cavi sottomarini che trasportano Internet è in continua evoluzione. Il think thank Telegeography a inizio 2024 ne ha mappati 574 attivi in tutto il mondo. Nel report viene subito precisato che il loro numero potrebbe essere già cambiato. In qualche settimana.
Spesso si crede che internet sia nel cloud. Nella nuvola. Non è così. Internet è nei mari, si muove lì, lì connette persone e nazioni. Internet si crede etereo e pulito come il mondo digitale ci ha illusi di pensarlo. Invece, per usare una metafora del documentarista francese Guillaume Pitron, Internet ha un colore verde, un odore di burro rancido e anche un sapore: salato come l’acqua marina.
L’incidente del 2022: Internet scopre la sua fragilità nel Mar Rosso
L’11 febbraio del 2022 un cavo che da Marsiglia collega Internet fino ad Hong Kong è stato tagliato da un’ancora nel Mar Rosso, all’altezza dell’Egitto. Un incidente che ha tagliato internet in dodici paesi, compresi India e Cina. Il più colpito è stato l’Etiopia, che ha perso il 90% della sua connettività, e la Somalia, che ha perso anche l’85%. Niente Google, niente Amazon, niente social.
Il guasto è durato sei ore, ma l’incidente (attribuito poi al passaggio di una nave), evidenziò la fragilità dei quasi 600 cavi internet sottomarini del mondo. Ma soprattuto, il ruolo chiave del Mar Ross nell’infrastruttura di Internet. Dove passa la spina dorsale globale della rete. Capace di trasportare dati in tutto il mondo, collegando continente, alimentando reti, connessioni wifi, intranet aziendali.
Il 90% del traffico si muove per mare. Dal Mar Rosso i collegamenti con la Cina
Cavi grandi quanto tubi da giardino. Capaci di muovere il 90% del traffico internet. I filamenti trasportano segnali luminosi e sono estremamente sottili. Del diametro di un capello umano. Fragilissimi. Rivestiti da strati di isolamento e protezione. Minacciati dalle ancore, talvolta dalle chiglie delle grandi navi. All’inizio del 2024 si sono calcolati 1,4 milioni di chilometri di cavi sottomarini. Alcuni piuttosto corti, come il cavo CeltixConnect di 131 chilometri tra Irlanda e rRegno Uniti. Altri lunghi. Come il cavo Asia America Gateway, lungo 20.000 chilometri. Spesso di proprietà di consorzi di operatori delle telecomunicazioni o di grosse aziende tecnologiche come Meta, Google, Microsoft e Amazon, principali investitori in nuovi cavi.
Di questi secondo Telegeography 20 dal Mar Cinese Meridionale passano per l’Oceano Indiano fino a imboccare le1.500 miglia del Mar Rosso. Salgono sulla sulla terraferma in Egitto e poi raggiungono il Mediterraneo, collegando l’Europa all’Asia. Negli ultimi due decenni – spiegano gli analisti – questa rotta è diventata uno dei maggiori colli di bottiglia di Internet al mondo. Un luogo dove la rete mostra tutte le sue fragilità. Un punto di passaggio di merci, di scambi globali, oggi minacciato dagli Houti, accusati di aver colpito i cavi sottomarini delle telecomunicazioni interazioni.
L’attenzione dell’UE: il 17% del traffico Internet mondiale passa dal Mar Rosso
Nel 2022 l’area del Mar Rosso è stata oggetto di attenzione anche da parte del Parlamento europeo. In un rapporto l’ha indicata come un rischio di interruzione diffusa di Internet. “La strozzatura più vitale per l’UE riguarda il passaggio tra l’Oceano Indiano e il Mediterraneo attraverso il Mar Rosso, perché la connettività principale verso l’Asia passa attraverso questa rotta”, si legge nel rapporto, che sottolinea come l’estremismo e il terrorismo marittimo siano un rischio nell’area.
Un’inchiesta di Wired Uk ha sottolineato come se si guarda l’Egitto su una mappa dei cavi internet sottomarini del mondo, diventa subito chiaro perché gli esperti di internet sono preoccupati da anni per questa zona. “I cavi presenti nell’area si concentrano attraverso il Mar Rosso e toccano terra in Egitto, dove compiono un viaggio di 100 miglia attraverso il Paese per raggiungere il Mar Mediterraneo”, si legge. È stato stimato da TeleGgeography che circa il 17% del traffico Internet mondiale viaggia lungo questi cavi e passa attraverso l’Egitto.
Twitter: @arcamasilum
Fonte : Repubblica