Strage Altavilla, i Ris nella casa dei ‘fratelli di Dio’: “Le indagini confermeranno la loro versione”

Omicidio Altavilla Milicia a Palermo

Marco Rocca, il legale dei coniugi accusati della strage di Altavilla Milicia, insieme a Giovanni Barreca e alla figlia 17enne, conferma a Fanpage.it la decisione di Sabrina Fina di sottoporsi all’interrogatorio con i pubblici ministeri e dice di essere in attesa del colloquio con Massimo Carandente. Oggi, martedì 5 marzo, i Ris di Messina sono entrati nella casa della coppia. “La loro versione stride con quella dei Barreca, – spiega Rocca – andrà confrontata con i risultati delle indagini”.

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Massimo Carandente e Sabrina Fina (Foto Facebook)

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Omicidio Altavilla Milicia a Palermo
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Sono riuscito a sentire solo Sabrina, sia alla fine della scorsa settimana che ieri. E le ho caldeggiato la mia linea difensiva, ovvero la necessità e opportunità di essere sentiti dai magistrati, e lei mi ha dato il suo assenso. Anzi, ieri mi ha proprio chiesto quando avverrà questo incontro, poiché ha urgenza anche lei di parlare, per evitare che i ricordi svaniscano. Il problema è uno solo, che non sono riuscito a parlare ancora con Carandente. E quindi sto attendendo per non andare a fare cose inutili. Quando riuscirò a parlarci, farò la richiesta per entrambi”.

Così Marco Rocca, il legale dei coniugi accusati della strage di Altavilla Milicia (Palermo), conferma a Fanpage.it la decisione di Sabrina Fina di sottoporsi all’interrogatorio con i pubblici ministeri, dopo aver scelto, insieme al marito Massimo Carandente, di fare scena muta davanti al giudice per le indagini preliminari al momento della convalida dell’arresto. I due, insieme al muratore 54enne Giovanni Barreca, sarebbero coinvolti del triplice omicidio della moglie di quest’ultimo, Antonella Salamone, e dei due figli di 16 e 4 anni, Kevin ed Emmanuel.

L'avvocato Marco Rocca

L’avvocato Marco Rocca

“Ho anche riferito a Fina che Barreca li sta accusando di questo efferato delitto e che quindi è opportuno che siano sentiti per chiarire le loro posizioni. Quando sono stato per la prima volta da loro in carcere, ho parlato un’ora e mezza con uno e un’ora e mezzo con l’altra e già all’epoca mi diedero una versione stridente con quanto aveva dichiarato Barreca. Per ristabilire quella che è la ‘verità dei fatti’, secondo la loro visione, occorre che si proceda subito a rendere queste dichiarazioni e lei è stata d’accordo, ha detto di voler parlare”, ha aggiunto l’avvocato.

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Giovanni Barreca e Antonella Salamone

Giovanni Barreca e Antonella Salamone

Oggi, martedì 5 marzo, i carabinieri del Reparto investigazioni scientifiche di Messina stanno effettuando rilievi nell’appartamento in cui vivevano i “fratelli di Dio“. Sul posto si sono recati anche il sostituto procuratore Manfredi Lanza e l’avvocato di Barreca, Giancarlo Barracato.

“La posizione dei miei assistiti andrà poi confrontata con quanto emerso dalle indagini, dopo l’ingresso dei Ris nella casa, con la copia forense sui telefoni e sugli altri dispositivi. – prosegue ancora il legale – Tutte queste cose potranno dare dei riscontri alle loro dichiarazioni, secondo quanto mi ha riferito Sabrina. Lei e Massimo mi hanno dato una versione diversa rispetto a quella di Barreca e sua figlia di 17 anni (anche lei indagata, ndr) e sostengono che le indagini potranno confermare quanto riferiscono”.

Come osserva anche l’avvocato, gli investigatori stanno “indagando a 360 gradi, come è giusto e opportuno che sia in questa situazione, poiché ci sono degli aspetti che vanno chiariti, come ho più volte avuto modo di dire. Se guardiamo alle dichiarazioni rese da Barreca e dalla ragazza, ci si rende conto che ci sono vuoti e contorni oscuri, credo si stiano facendo ricerche anche in quel senso”.

Sulla data dell’incontro con i magistrati, però, l’avvocato Rocca non sa dare una risposta “perché manca ancora il colloquio con Carandente, è da una settimana che provo a parlare con lui. Questo è un problema, perché dalle dichiarazioni di entrambi potrebbero sorgere spunti investigativi meritevoli di essere verificati dagli investigatori e potrebbero essere utili per avere anche un quadro più completo. Se per assurdo lui mi dicesse oggi di sì, io preparerei subito per entrambi la richiesta. Farla soltanto per una e poi per l’altro, non ha senso. Mentre, nell’eventualità in cui lui mi dicesse che non vuole farsi sentire, valuterò anche la mia posizione – precisa – perché ritengo che sia l’unica strada percorribile al momento”.

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Fonte : Fanpage