“L’Ucraina è Russia”: Medvedev avverte Kiev e ridisegna la mappa dell’Europa

L’Ucraina “è Russia” e finché al potere ci sarà Volodymyr Zelensky non saranno possibili negoziati di pace tra Mosca e Kiev. È il messaggio del Cremlino di cui si è fatto portatore Dmitrij Medvedev, il vicepresidente de Consiglio di sicurezza russo, nonché uno dei più stretti alleati di Vladimir Putin, che lo ha scelto come leader del suo partito, Russia Unita. Medvedev, che non è nuovo ad affermazioni radicali, ha pronunciato un discorso dai toni molto bellicosi nel sud del Paese, parlando su un palco di fronte a una mappa ridisegnata dell’Europa, una mappa in cui gran parte del territorio ucraino, non solo le regioni già occupate come Crimea e Donbass, era segnato come parte della ‘Grande Russia’, di cui farebbe parte a suo avviso anche la Trasnistria, l’enclave separatista della Moldavia. “Uno degli ex leader ucraini ha affermato a un certo punto che l’Ucraina non è la Russia”, ma “questo concetto deve scomparire per sempre. L’Ucraina è sicuramente Russia”, ha detto tra gli applausi del pubblico Medvedev.

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Il politico ha poi escluso colloqui di pace con la dirigenza ucraina, affermando che non sono possibili dei negoziati tra Mosca e le attuali autorità di Kiev, ma solo con “alcune persone nuove” qualora queste “riconoscano la realtà che si è sviluppata sul terreno”, quindi che siano disposte a rinunciare ai territori occupati. “Tutti capiscono perfettamente che non rinunceremo mai alle nostre terre. Pertanto, i negoziati con alcune persone nuove sono possibili, a mio parere, quando riconosceranno le realtà che si sono sviluppate sul terreno come risultato delle azioni delle nostre valorose forze armate”, ha detto intervenendo al Festival Mondiale della Gioventù, come riporta l’agenzia russa Interfax. Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza, che è stato in passato anche premier e presidente della Federazione, ha accusato l’attuale governo ucraino di non essere in grado di condurre negoziati costruttivi. “Se intendete l’attuale governo ucraino, allora è improbabile. No, non saranno in grado di farlo. Queste persone non c’erano, non ci sono e non ci saranno” al tavolo, ha detto Medvedev rispondendo a una domanda sul tema.

Il leader di Russia Unita ha anche sostenuto che Mosca darà prova di moderazione in risposta a una presunta intercettazione delle forze armate tedesche che discutono di un attacco alla Russia, ma che però non se ne dimenticherà. Venerdì scorso (1 marzo) i media russi hanno pubblicato una registrazione audio di 38 minuti una riunione di alti funzionari militari tedeschi che discutevano di armi per l’Ucraina e di un potenziale attacco da parte di Kiev a un ponte in Crimea, spingendo i funzionari di Mosca a chiedere spiegazioni. “La registrazione stessa dice che all’interno della Bundeswehr si discute di piani per lanciare attacchi sul territorio russo in modo sostanziale e concreto. Questo non richiede alcuna interpretazione legale. Tutto è più che ovvio”, ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov.

Berlino ha però smentito la volontà di partecipare direttamente al conflitto. Il cancelliere Olaf Scholz ha escluso la possibilità di fornire a Zelensky i missili a lunga gittata Taurus, proprio perché necessiterebbero del coinvolgimento diretto dei soldati tedeschi. “Non si può fornire un sistema d’arma che ha un raggio d’azione molto ampio e poi non pensare a come il controllo sul sistema d’arma possa avvenire”, ha detto durante parlando a una cerimonia scolastica. “E se si vuole avere il controllo” delle armi, e questo “è possibile solo se sono coinvolti soldati tedeschi, per me è fuori discussione”, ha tagliato corto. Finora la Germania ha resistito all’invio di missili Taurus in Ucraina, temendo che possano essere usati per attaccare il territorio russo e trascinare così il Paese in un confronto diretto con il Paese governato da Putin.

Fonte : Today