Come è nato il mito di Sydney Sweeney?

In principio fu The Ward – il Reparto a far notare Sydney Sweeney per la prima volta. Da allora, la ragazza di Spokane ha fatto passi da gigante, in particolare negli ultimi cinque anni è diventata il volto cinematografico e televisivo di maggior prospettiva. Oltre a tutto questo, la Sweeney è anche un sex symbol che per dimensione semantica, nonché visiva, pare quasi sbucato dal passato, è in controtendenza a ciò che una certa parte di Hollywood cerca di avere oggi come simbolo di femminilità per le più giovani in particolare.

La nuova star simbolo della Generazione Z

Sydney Sweeney porta con sé qualcosa che non si vedeva dai tempi della Scarlett Johansson di prima maniera: un sex appeal prorompente. Questo è un dato di fatto assolutamente pacifico, che introduce fin da subito l’argomento più importante quando si parla di questa attrice, dotata di talento, versatilità ma allo stesso secondo molti già incatenata a ruoli molto omogenei: quanto tutto questo possa esserle controproducente nel 2024. Al momento è così lanciata grazie ad una prolificità artistica quasi incredibile, che il problema non pare porsi, per quanto la qualità non sia sempre presente. Un esempio? Madame Web, dove era al fianco di Dakota Johnson, e che è uno dei flop del mondo cinecomic più impressionanti degli ultimi anni.

Eppure non pare intaccarne la fama e celebrità, la popolarità che è trasversale, anzi ci scherza persino su: “Sicuramente non mi avete vista in Madame Web. Ma ho un nuovo film in uscita che s’intitola Immaculate. Interpreto una suora, quindi è un casting praticamente perfetto”. Sexy, ironica, autoironica e pure un po’ sfacciata. Un mix irresistibile per il grande pubblico, ma non è sempre stato rose e fiori per lei. Euphoria, senza dubbio la serie tv simbolo della Generazione Z, le ha permesso di emergere prepotentemente con il personaggio di Cassie Howard. Bella, anzi bellissima, insicura, problematica, vittima di manipolazioni continue e di un mondo maschile orribile, una delle protagoniste che più hanno colpito il pubblico, con i traumi familiari, l’assenza di una figura paterna e la dipendenza che sviluppa per ogni ragazzo che le dia attenzioni.

Frequenti le scene di nudo e di sesso, non fini a sé stesse però, quanto parte di una narrazione senza filtri e fronzoli. Ma a parte del pubblico non è piaciuto troppo tutto questo, la Sweeney ha ricevuto critiche e anche bullismo via internet in modo crescente. Con lei però è indubbio che torni qualcosa che gli americani hanno sempre amato, soprattutto il segmento maschile, quello che paradossalmente oggi chiamiamo di più in causa per una mancata evoluzione: la bambolina. C’è un pro ed un contro, Sydney Sweeney sembra saperlo bene, ma per ora le fa comodo, è la nuova bomba sexy, ma questo potrebbe a lungo andare (anzi già sta succedendo) limitarne il talento e congelarne l’immagine.

Un percorso artistico tra il contraddittorio e il furbo

Guardiamo i fatti: Sydney Sweeney ha racimolato assieme a Glen Powell in Tutti Tranne Te già 200 milioni, riportando in vita la rom com, che pareva ormai estinta. Le critiche sono state tiepide verso il film, ma generose con loro due. Perché Sydney Sweeney brava lo è sul serio. Guardatela in Reality di Tina Satter, biopic su Reality Winner, che dette alla rivista “The Intercept” notizie riservate sulle interferenze russe sulle elezioni americane del 2016. Performance di livello assoluto, con tanto di candidatura ai Critics’ Choice Awards. Poi uno si volta e la vede in prodotti mediocrissimi come The Wrong Daughter, Night TeethThe Voyeurs, Nocturne e appunto Madame Web. Altro giro ed eccola che ritorna ai suoi livelli in una serie di grande successo come The White Lotus, produce da sola Immaculate che uscirà tra poco.

Chi è veramente Sydney Sweeney? La storia di Hollywood è piena di ottime attrici sacrificate sull’altare della procacità spicciola. Raquel Welch lo fu, così come la grande Marilyn Monroe. La Sweeney, alla pari di una Milly Bobby Brown, una Jenna Ortega, ad oggi viene oggettificata dall’industria cinematografica, la stessa che parla tanto di emancipazione e moderna rappresentazione della donna. Megan Fox dal ruolo di pin-up cinematografica non è mai uscita, la già citata Johansson trovò Sofia Coppola a salvarla da quel destino, ma si è comunque lamentata in tempi recenti di come era vista dai produttori un tempo. Amanda Seyfried è un’altra bravissima attrice che è esplosa diversi anni in ritardo, per ciò che riguarda la possibilità di lavorare in progetti di spessore. Pure lei bionda, bellissima, il sogno dell’americano medio come oggi è Sydney Sweeney.

Qualche critica le viene mossa per come bene o male si autopromuova sui social e negli eventi pubblici, ma forse è colpa sua se è bellissima?  Il suo futuro ci parla di successo e popolarità, ma non è la stessa cosa di realizzarsi, di sfruttare un talento unico, che le ha permesso già ora, a soli 26 anni, di destreggiarsi in ogni genere con enorme facilità. Forse la verità sta nel mezzo, dipende dalle sfumature, in fondo un’attrice come Eva Green, non è mai stata meno legata ad una certa fisicità. Forse il problema è come Hollywood vuole la Sweeney e altre come lei, costrette a fare la adolescenti o liceali passati i 25. Lei è solo una che fa il suo lavoro, in un sistema che in questi anni si è evoluto solo apparentemente. Detto questo, non perdetevi l’horror Immaculate, certo cercate di non farvi distrarre troppo da lei…

Fonte : Today