Non è stata una responsabilità di chi ha organizzato il catering la morte del padre ottantasettenne dell’ex sindaco di Ripi Gianni, Sossio Celli e l’avvelenamento di 112 persone durante il pranzo di Natale nel piccolo centro del Frusinate. Come riporta Il Corriere della Sera a stabilirlo il Tribunale di Frosinone, che ha assolto due imputate con formula piena.
Rispetto alla vicenda che la Procura ha inquadrato come “avvelenamento e intossicazione” a finire indagate sono state due donne, le titolari della ditta che si è aggiudicata l’appalto e di una piccola impresa, che hanno organizzato il catering, difese dagli avvocati Pierpaolo Dell’Anno e Giorgio Igliozzi. Ad indagare sul caso sono stati i carabinieri, con il supporto della Asl, che ha verificato l’eventuale presenza di contaminazioni nel cibo.
I tamponi hanno dato esito negativo
Dagli accertamenti svolti dai carabinieri del Nas i cannelloni e l’arista non sono risultati tossici, né sono state riscontrate delle anomalie nella palestra in cui si è svolto il pranzo, neppure all’interno del forno in cui è stato preparato da mangiare. I tamponi fatti sulle superfici hanno dato esito negativo. I dubbi restano rispetto ai dolci freschi portati dagli ospiti e sull’acqua della palestra.
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I commensali si sono sentiti male all’improvviso per cause che ad oggi, a distanza di cinque anni, non sono chiare. Celli è stato colto da una violenta crisi respiratoria ed è deceduto. Ricevuta la telefonata d’emergenza, sul posto è intervenuto il personale sanitario del 118. Inutile l’arrivo dei paramedici a sirene spiegate: per il padre dell’ex sindaco non c’è stato purtroppo nulla da fare per salvargli la vita. A ricorrere alle cure mediche sono state decine di persone, ricoverate in ospedale. I familiari hanno denunciato l’accaduto, chiedendo alle autorità competenti di fare luce sui fatti.
Fonte : Fanpage