Primo attacco degli Houthi all’Italia (e non solo): cosa sappiamo

La Caio Duilio, cacciatorpediniere della Marina Militare italiana, ha abbattuto nel pomeriggio di ieri, sabato 2 marzo, un drone lanciato dallo Yemen e diretto proprio verso la nave, che diventerà la base della nascente operazione europea Aspides sotto la guida del contrammiraglio Stefano Costantino. Si tratta della prima volta in cui gli Houthi prendono di mira una nave militare italiana: fino a oggi i radi dei ribelli yemeniti avevano colpito soltanto imbarcazioni statunitensi e britanniche. Un primo attacco diretto all’Italia (e a tutta l’Europa), che potrebbe far precipitare la crisi nel Mar Rosso.

Il drone Houthi abbattuto dalla Caio Duilio

La notizia è stata confermata attraverso una nota dal ministero della Difesa: “In attuazione del principio di auto difesa, Nave Duilio ha abbattuto un drone nel Mar Rosso. Il drone, dalle caratteristiche analoghe a quelli già usati in precedenti attentati. Il drone si trovava a circa sei chilometri di distanza dall’imbarcazione e volava verso di essa”. Come si legge sul sito della marina militare italiana, il cacciatorpediniere Caio Duilio è una nave classe “Andrea Doria”, varata a Riva Trigoso, in provincia di Genova, il 23 ottobre 2007 e trasportato ai cantieri navali del Muggiano, provincia di La Spezia, per poi entrare in servizio il 3 aprile 2009. La Caio Duilio ha a bordo tecnologie definite dalla marina italiana “di ultima generazione”: è particolarmente idoneo a svolgere compiti di controllo dello spazio aereo e contrasto della minaccia aerea. Inoltre è in grado di svolgere ​funzioni di comando e controllo, anche in situazioni di crisi ed emergenza umanitaria, potendo contare su numerosi apparati di comunicazione tradizionale e satellitare. La Caio Duilio ha esordito in ambito internazionale durante l’esercitazione Nato “Proud Manta”, nelle acque del Mar Ionio nel febbraio 2011, operando insieme a navi, sommergibili e aeromobili di nove nazioni alleate.

Come specificato dal ministero della Difesa, il drone presentava caratteristiche analoghe a quelli già usati in precedenti attentati, e come obiettivo aveva la nave italiana, staziona nell’area per garantire la sicurezza della navigazione alle navi mercantili dirette verso Suez. L’allerta a bordo della Duilio  ha fatto subito attivare i sistemi di autodifesa, che possono contare su tre cannoni, due mitragliere, un sistema missilistico antiaereo, due lanciarazzi e due lanciasiluri antisommergibile.

Crosetto: “Atto terroristico”

Il ministro della Difesa Guido Crosetto, intervistato dal Corriere della Sera, ha definito “un atto terroristico” l’attacco rivolto contro la nave italiana: “Gli attacchi terroristici degli Houthi sono una grave violazione del diritto internazionale e un attentato alla sicurezza dei traffici marittimi da cui dipende la nostra economia. Sono parte di una guerra ibrida, che usa ogni possibilità, non solo militare, per danneggiare alcuni Paesi e agevolarne altri. In questa situazione è tempo di cambiare la nostra idea di difesa, dalle fondamenta. L’Italia è alla guida della missione nel Maro Rosso, ma non siamo lì per fare azioni di guerra, non possiamo per legge e Costituzione, ma difenderemo le nostre navi. Da cittadino sarei turbato se non ci fosse unanimità su una missione che difende i traffici marittimi nel Mediterraneo, che per noi sono vitali”. L’attacco avvenuto ieri a tutta l’aria di essere l’ennesimo guanto di sfida lanciato dagli Houthi non solo all’Italia, ma all’Europa intera. La Duilio infatti è al comando della missione Aspides, lanciata da Bruxelles il 19 febbraio scorso e in attesa del passaggio parlamentare che darà ufficialmente il comando all’ammiraglio Costantino. 

Fonte : Today