Piove ininterrotamente da diverse ore, e fuori dall’ufficio postale due persone stanno cercando riparo. Non sono lì per spedire qualcosa, o aprire un conto, ma perché semplicemente non hanno altro posto dove stare. Siamo a Capri, isola del golfo che si accende più delle altre nei mesi caldi, tanto quanto appare forse più malinconica in inverno. I faraglioni fanno pensare all’opulenza, agli yacht dei vip in pellegrinaggio, ai locali notturni, al divertimento. Eppure esiste anche una Capri diversa, sottopelle, che può essere indigente.
Perché due persone anziane cerchino riparo nei pressi dell’ufficio postale di Anacapri, è in parte una storia complessa. Da due giorni non hanno più una casa in cui stare, sono stati sfrattati senza appello dalle forze dell’ordine, mandati via da un appartamento che raccontano fosse loro da tanto tempo.
La signora, Maria, parla di una truffa, un raggiro del quale sarebbe rimasto vittima suo marito, che ha fatto in modo quelle mura per loro così importanti non gli appartenessero più. Del futuro di quell’appartamento sappiamo soltanto che non sarà chi c’è stato negli ultimi 36 anni a continuare a viverci. Forse ospiteranno l’ennesimo bed and breakfast da centinaia e centinaia di euro a notte, l’ennesima casa vuota a rendere, a soddisfare la fame di turismo che sta divorando Napoli e provincia. O forse no, forse quell’appartamento andrà ad altre persone che hanno anche loro diritto ad abitare sotto un tetto. Il punto però non è il destino di quella casa, né come si sia arrivati ad una situazione del genere. La questione principale è che la famiglia della signora Maria, con cui abbiamo avuto una breve conversazione telefonica, non sa cosa fare né dove andare.
Con lei e il marito vivevano il figlio, la figlia e il compagno di questa. Sono giovani, hanno un lavoro, troveranno una sistemazione, ci assicurano. Per la signora Maria e suo marito invece, entrambi anziani e in precarie condizioni di salute (lui ha avuto in passato un infarto, è cardiopatico) è più complicato e gli stessi figli sono preoccupatissimi.
Al momento nessuno si è fatto avanti per aiutarli. Ci raccontano che né le istituzioni locali, né la Chiesa, né gli assistenti sociali o le forze dell’ordine gli hanno fornito alcuna alternativa a vivere su di un marciapiede. Il vicesindaco Francesco Cerrotta ha rilasciato delle dichiarazioni ai giornali, sottolineando che il comune non dispone di strutture per accoglierli, e che li ospiterebbe volentieri a proprie spese in alloggi a pagamento ma non sta trovando disponibilità. Intanto Maria e suo marito restano su quel marciapiede dove la coppia di anziani ha ammassato le proprie cose l’una sull’altra, tutto ciò che per loro è ancora “casa”, provando a coprirle alla meglio dalle intemperie, peraltro in questi giorni particolarmente poco gentili. Nell’attesa che qualcuno li aiuti, e intanto, nell’attesa di una nuova notte al freddo, per strada, coperti soltanto dai propri vestiti e da un telo di plastica.
Fonte : Today