Un’orca solitaria che attacca e uccide in soli due minuti uno squalo bianco e ne estrae il fegato per cibaresene. Questo è lo straordinario contenuto di un video diffuso nelle ultime ore dalla comunità scientifica. Un gruppo internazionale di ricerca a seguito di una spedizione del Centro Studi Squali – Istituto scientifico di Massa Marittima, per la prima volta al mondo ha infatti osservato, filmato e documentato l’uccisione e la predazione di un grande squalo bianco da parte di un’orca, nelle acque di Mossel Bay, in Sudafrica. I risultati delle osservazioni sono stati pubblicati oggi sull’African Journal of Marine Science. Che le orche siano in grado di cooperare tra loro per attaccare grandi prede come leoni marini foche e persino altre balene, usando vere e proprie strategie di caccia che uniscono forza a intelligenza, era noto. Ma è la prima volta che viene documentato da ricercatori un attacco nei confronti di un grande squalo bianco da parte di questi mammiferi, in particolare un esemplare di orca nota agli scienziati – che la osservano da tempo nella zona – con il nome di Starboard, a causa della sua pinna dorsale collassata (GUARDA IL VIDEO).
“Documentato attacco in solitaria”
“E per la prima volta – spiega Primo Micarelli, Professore a contratto dell’ Università di Siena e Direttore del Centro Studi Squali – Istituto scientifico di Massa Marittima – abbiamo potuto documentare l’attacco di un’orca che in soli due minuti ha ucciso ed estratto il fegato, ricco di lipidi per la sua dieta, dal grande pesce predatore, passando vicino alla barca con un pezzo di fegato in bocca”. Micarelli assieme alla Coordinatrice scientifica Francesca Romana Reinero e il suo team ha effettuato le riprese e le osservazioni da bordo della motobarca attrezzata per la spedizione. “Questo avvistamento – spiega Alison Towner, del Dipartimento di Ittiologia dell’Università di Rhodes in Sudafrica – ha svelato dinamiche di caccia solitaria da parte delle orche, un comportamento difforme dalle convenzionali strategie di caccia in cooperazione conosciute nella regione. Si tratta di intuizioni rivoluzionarie sul comportamento predatorio di questa specie”. La presenza di orche cacciatrici di squali, conclude Alison Towner, “potrebbe essere collegata a dinamiche più ampie sui rapidi mutamenti dell’ecosistema locale”.
Fonte : Sky Tg24