Sandrena, il farmaco più sicuro per la terapia ormonale delle persone transgender, non è più gratis

Il farmaco Sandrena, usato dalle donne transgender per la terapia ormonale sostitutiva, è stato declassato dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) da medicinale a carico del Sistema sanitario nazionale (Ssn), quindi gratuito, a medicinale a carico totale dei pazienti. La decisione è arrivata appena quattro anni dopo le due delibere dell’Aifa che avevano reso completamente gratuite le terapie ormonali a tutta Italia, in una marcia indietro denunciata come un attacco del governo Meloni verso la comunità trans.

Il 30 gennaio 2024 è entrata in vigore la riforma dell’Afia, fortemente voluta dal governo Meloni per rafforzare il controllo dell’esecutivo sull’Agenzia e, come hanno sottolineato molti esperti, ridurre la sua autonomia e indipendenza. Arrivata circa un mese dopo la riorganizzazione, la notizia relativa al Sandrena sembra essere proprio un effetto diretto di questi cambiamenti e una conferma delle preoccupazioni degli esperti.

L’allarme del mondo dell’attivismo

È quanto sostengono le attiviste e gli attivisti del Movimento identità trans, prima associazione mai fondata in Italia per la difesa dei diritti delle persone transgender, che in un comunicato su Instagram hanno denunciato la scelta dell’Aifa come frutto della riforma. “Non possiamo fare a meno di pensare che questo sia l’ennesimo esempio di una gestione personalistica e politica della Sanità pubblica, a cui il governo Meloni ci sta abituando – hanno sottolineato – governo che, pur di contaminare con le sue politiche ogni ingranaggio del Ssn, ha avuto il coraggio di nominare un tecnico a capo dell’Aifa”.

“Dal momento che Sandrena, tra i suoi utilizzi, è uno dei farmaci estrogenici di più ampio uso nell’ambito dei percorsi ormonali di affermazione di genere, non possiamo nascondere il dubbio che questa mossa costituisca l’ennesimo attacco nei confronti delle persone trans”, continua il comunicato, per poi ricordare un altro recente episodio, molto criticato, relativo all’invio di ispettori del ministero della Sanità presso il Centro regionale per l’incongruenza di genere a Careggi (Firenze), accompagnato da un’interrogazione parlamentare contro lo stesso centro, presentata dal capogruppo del Senato di Forza Italia, Maurizio Gasparri.

Il Sandrena è il miglior farmaco disponibile per la terapia ormonale delle donne transgender, che devono assumere quotidianamente per tutta la vita per mantenere allineati i loro caratteri fisici alla propria identità di genere, non corrispondente al sesso biologico. A differenza di altri farmaci, il Sandrena è l’opzione più sicura, perché essendo un gel garantisce livelli costanti di estradiolo nel sangue senza avere gli impatti sul fegato che hanno i farmaci assunti per via orale. Con la decisione dell’Aifa il Sandrena costerà 18,50 euro a scatola, costringendo chi ne ha un bisogno vitale a dover affrontare per sempre questa spesa.

Fonte : Wired