“Sono innocente”. Sono queste le ultime parole di Ivan Cantu, ucciso nella mercoledì 28 febbraio con una iniezione letale nella camera della morte della prigione di Huntsville, in Texas (Stati Uniti). L’uomo, condannato a morte per omicidio, che da oltre 20 anni denunciava di essere stato condannato a morte sulla base di una falsa testimonianza e prove infondate. Anche un attimo prima di morire, Cantu ha usato le sue ultime parole per ribadire più volte di essere innocente dall’accusa di aver ucciso, nel novembre del 2000, il cugino James Mosqueda e della fidanzata di lui, Amy Kitchen, studentessa di infermieristica. “Vorrei rivolgermi alle famiglie Kitchen e Mosqueda – ha detto il 50enne prima che venisse eseguita la condanna a morte -, voglio che sappiate che non ho ucciso Amy e James. E se avessi saputo chi l’ha fatto, sarei stato il primo a dare tutte le informazioni che avrebbero aiutato a rendere loro giustizia”.
Ai tentativi di salvare la vita al 50enne condannato a morte hanno partecipato anche diverse celebrities, tra le quali Kim Kardashian e l’attore Martin Sheen, insieme al deputato dem Joaquín Castro e al fratello Julian, ex ministro dell’amministrazione Obama. Persino tre membri della giuria che condannò Cantu avevano chiesto che la sua esecuzioni venisse rinviata, dal momento che, alla luce dei nuovi elementi, ora avevano dubbi sulla sua colpevolezza.
La mobilitazione non è servita a nulla: lunedì scorso la commissione per la grazia del Texas ha respinto, all’unanimità, la richiesta di commutare la sentenza capitale di Cantu e anche la richiesta di rinviare l’esecuzione. Il giorno dopo due diverse corti texane hanno anche respinto la richiesta di fermare l’esecuzione, con la corte d’appello del quinto circuito che ha definito “non credibili” le nuove prove che mettevano in dubbio la condanna a morte. Il condannato aveva poi rinunciato a presentare il ricorso alla Corte Suprema degli Stati Uniti, nella convinzione di non avere nessuna possibilità di successo. Anche se la sua legale Gena Bunn ha ribadito che le nuove prove “impugnano l’integrità del processo condotto e sollevano la possibilità che lo stato del Texas mandi a morte un uomo innocente”. Come riferito da un portavoce del Texas Department of Criminal Justice, non ci sono stati problemi con l’iniezione letale, che è durata circa 21 minuti. All’esecuzione hanno assistito alcuni giornalisti, il fratello di Kitchen, sua cognata e un amico di famiglia, anche se Cantu aveva chiesto l’assenza di testimoni.
Fonte : Today