AGI – Tutto può succedere nell’aula della Corte d’Appello di Brescia, anche che arrivi una decisione definitiva di rigetto dell’istanza di revisione che però appare un’ipotesi remota. Da giorni fervono i preparativi al Palazzo di Giustizia per gestire le decine di richieste di assistere al processo di revisione da parte dei rappresentanti dei media che dovranno presentare un accredito all’ingresso e dovrebbero essere distribuiti tra ben tre aule. L’udienza si aprirà con la relazione di uno dei giudici del collegio formato dal presidente Antonio Minervini e, a latere, Ilaria Sanesi e Marcello Mainardi. Il documento che consiste in una sorta di sintesi dei passaggi processuali verrà probabilmente depositato e non letto.
A quel punto prenderanno la parola la Procura Generale rappresentata dal procuratore generale Guido Rispoli affiancato dall’Avvocato Generale dello Stato Domenico Chiaro che per sei anni ha guidato la Procura di Lodi.
I due hanno preparato una memoria che sarà depositata ai giudici. Poi toccherà alle parti civili, l’unica in aula è Azouz Marzouk, assistito dall’avvocato Solange Marchignoli, l’uomo di origine marocchina che perse la moglie e il figlio piccolo. È il solo tra le parti civili a dubitare della sentenza di condanna.
Infine la parola passerà alla difesa di Olindo e Rosa che contano su 4 legali: Fabio Schembri, Luisa Bordeaux, Nico D’Ascola e Patrizia Morello. Chiuso il confronto tra le parti, che presumibilmente sarà lungo e serrato, i giudici potrebbero già ritirarsi in camera di consiglio. C’è la possibilità, remota, che escano stroncando subito l’istanza di revisione oppure con un’ordinanza con quali prove ammettere tra le tante richieste da chi vuole ribaltare un verdetto non più scolpito nel granito come sembrava fino a poche settimane fa. E in aula, ad assistere a tutto, torneranno insieme Olindo e Rosa.
Fonte : Agi