Difesa planetaria, i dati di LiciaCube ancora su Nature

È un effetto inatteso e di grande interesse, anche per le sue importanti applicazioni scientifiche. L’impatto, infatti, ha artificialmente reso attivo un asteroide rendendolo simile a una cometa nella sua caratteristica di rilasciare una “coda” di materiale lungo la traiettoria. Questo fenomeno, che in rari casi era stato osservato a seguito di impatti tra asteroidi, era stato indotto per la prima volta, quindi osservato e studiato fin dalla sua origine.

Solo una delle tante informazioni, non di rado sorprendenti, raccolte da Dart con il contributo, a oggi definibile cruciale, di LiciaCube. E soprattutto del team che lo ha pensato, realizzato e poi guidato nel corso della missione, non a caso premiata, lo scorso agosto, Space Mission of the Year, nella categoria Smallsat, dall’American Institute of Aeronautics and Astronautics.

La portata della missione, in particolare dal punto di vista simbolico, si è anche meritata la mostra Dart, un progetto di Marco Trinca Colonel curato da Sheida Ghomashchi che indaga l’ancestrale tendenza del genere umano a modificare quanto dato in natura: “per la prima volta nella storia abbiamo sparato nello spazio per colpire e modificare l’equilibrio dei corpi celesti”. È significativo, come sottolinea in uno dei testi Massimiliano Guareschi, docente di Sociologia all’Università di Milano-Bicocca, che l’impatto con Dimorphos evochi un preemptive strike militare, un colpo preventivo per scongiurare una mossa ostile del nemico: “qui ci troviamo oltre, nei territori di un pre-preemptive strike, di un saggio, volto a verificare empiricamente la possibilità di intervenire in futuro”. Atto salvifico, l’impatto, o un “ti amo nel momento peggiore” – scrive Gabriele Sassone- cioè quello dell’aggressione ai danni di un equilibrio che si credeva immutabile?

Improbabile una risposta univoca. Molto più verosimile è che ogni LiciaCuber conserverà con un certo orgoglio nel proprio archivio personale le copie dei numeri di Nature del 2023 a cui ha contribuito e su cui è sancito che, sì, in caso di minaccia da asteroidi, abbiamo imparato come evitare la fine dei dinosauri.

Simone Pirrotta è responsabile dell’Ufficio esplorazione robotica, e project manager dell’Asi 

Fonte : Wired