Milano, 28 febbraio 2024
Ancora tagli in Condé Nast Italia.
L’azienda ha comunicato nuovi esuberi, senza che sia stato dichiarato alcuno stato di crisi e senza che sia stato condiviso alcun piano industriale e/o editoriale, inquadrando piuttosto i tagli all’interno di un’operazione di efficientamento richiesta dagli Stati Uniti.
Dove stiamo andando?
Dal 2021 è in atto una vasta riorganizzazione internazionale che è costata un altissimo numero di uscite tra giornalisti e grafici editoriali. Ad oggi in Condé Nast i giornalisti sono solo 44 distribuiti su 6 testate mentre il corpo dei grafici editoriali è stato ridotto costantemente e pesantemente. L’azienda richiede qualità e autorevolezza dei contenuti, e dice di supportare il «grande giornalismo», ma nel contempo pensa di poter fare a meno di altri professionisti.
CdR ed RSU ricordano i pesanti carichi lavorativi e si teme ancora una volta che gli “esuberi” anticipati come soppressione di specifici ruoli vengano poi nei fatti rimpiazzati da figure esterne con altro tipo di contratto, come è ormai prassi consolidata del Gruppo.
I giornalisti, riuniti in Assemblea (alla presenza anche di una rappresentanza solidale dell’RSU), difendono la loro professionalità e non accettano ulteriori tagli che impoveriscano e mettano a repentaglio la qualità del lavoro editoriale.
Dopo aver votato, i giornalisti proclamano lo stato di agitazione immediato e uno sciopero a oltranza a partire da lunedì 4 marzo, qualora l’azienda non torni sui propri passi ritirando la dichiarazione di esuberi e non faccia chiarezza sui piani per il futuro di Condé Nast Italia.
Fonte : Wired