Leggere i giornali americani, in questo periodo di campagne elettorali, crea una sensazione di nausea e di terrore. Fa venire in mente la paura per l’esame di maturità, per la terza guerra mondiale, per il disastro nucleare. Ogni giorno riportano frasi assurde dette da Trump, gaffe o cadute di Biden. Chi deve votare a novembre non si trova di fronte, diciamocelo, ad una scelta facile.
Non è molto difficile immaginare come Trump sia percepito negli Stati Uniti: la sua setta, chiamiamola così, si entusiasma per qualsiasi cosa, urlando teorie complottistiche ogni volta che si scopre qualcosa d’altro che ha fatto in questi anni. A parte una piccola fetta del partito che non voterebbe mai per Trump, il resto dei repubblicani, assetato di potere, vota Trump, nella speranza di poter creare leggi contro aborto, immigrazione, diritti per le minoranze, emergenza climatica. I repubblicani rappresento la metà circa della popolazione americana.
Gli altri, quelli che solo a sentir nominare il tycoon spaccherebbero tutto, hanno un’unica scelta democratica: Joe Biden. Ma cosa pensano davvero gli elettori di lui?
Croce e delizia
L’America è enorme, per cui è più facile parlarne in modo assoluto, anche se sono in molti ad essere scettici sulla sua ricandidatura. Se non ci si sofferma sull’età o sulle volte che ha inciampato, ma si riesce ad analizzare il lavoro fatto finora, ha un curriculum perfetto. Ha fatto moltissimo per il clima; ha risolto molti dei problemi economici degli americani, ha abbassato il tasso di disoccupazione, ha investito molto sulle infrastrutture, ha fatto di tutto, riuscendoci, per abbassare il debito degli americani una volta laureati. È stato un ottimo presidente per chi teme i danni del riscaldamento globale, chi teme la negazione di un supporto a chi ne ha bisogno. Insomma, ha fatto le cose che i presidenti bravi e democratici dovrebbero fare. L’ha fatto però quasi in silenzio, senza tanto alimentare un supporto meritato dal popolo americano. Una delle critiche rivolte a lui è proprio questa: molti americani non conoscono le tante vittorie che ha ottenuto.
Poi, però, è molto difficile ascoltare o vedere Biden in televisione, perché, diciamocelo, non ne fa una giusta. I democratici giovani non vogliono votarlo per il supporto dato a Israele e non ai palestinesi. È un concetto relativamente nuovo, da questa parte dell’oceano, essere dalla parte dei palestinesi, che qui sono stati sempre considerati terroristi. Non solo: chi non è dalla parte di Israele, è a un passo dall’essere antisemita.
Fonte : Wired