I lobbisti di Amazon sono stati banditi dal Parlamento europeo, una decisione motivata dal rifiuto dell’azienda di Jeff Bezos di partecipare alle audizioni con i deputati di Bruxelles. In tutto sono stati ritirati 14 badge per l’ingresso ai palazzi dell’istituzione ad altrettanti dipendenti dell’impresa. “Garantire condizioni di lavoro eque è una componente fondamentale del Pilastro europeo dei diritti sociali”, ha dichiarato il presidente della commissione Affari sociali, il liberale romeno Dragos Pislaru, secondo cui il compito dei deputati “è quello di garantire che i diritti dei lavoratori europei siano rispettati e che la loro voce sia ascoltata”.
“Abbiamo invitato i rappresentanti di Amazon a collaborare su questo tema dal 2021, chiedendo loro due volte di partecipare alle audizioni della commissione e una volta di ricevere la nostra missione ufficiale alla fine dello scorso anno, a dicembre”, ha ricordato il presidente, denunciando che le richieste sono sempre state respinte.
“Il rifiuto di Amazon di impegnarsi in un dialogo pubblico con i legislatori ha reso impossibile per gli eurodeputati e i cittadini europei ottenere testimonianze di prima mano dalla dirigenza dell’azienda sulle pressanti domande e accuse riguardanti la violazione da parte di Amazon dei diritti fondamentali di riunione, associazione, contrattazione collettiva e azione, nonché di condizioni di lavoro giuste ed eque”, ha continuato Pislaru, secondo cui “il dialogo, la trasparenza e il rispetto per i cittadini dell’Ue sono valori non negoziabili”.
“Siamo molto delusi da questa decisione, perché vogliamo impegnarci in modo costruttivo con i politici”, ha dichiarato un portavoce di Amazon, aggiungendo di aver invitato i politici a visitare le loro strutture in diverse occasioni. Riguardo alla richiesta nello specifico di visitare lo stabilimento tedesco dell’azienda a dicembre, il portavoce ha sostenuto che non è stata concessa perché “questo è il periodo dell’anno più intenso per la nostra attività”.
Fonte : Today