Iron Maiden, Bruce Dickinson rivela qual è la canzone più difficile da cantare: “Ma non mi abbasso al cambio di tonalità”

Durante un’intervista rilasciata a Songfact il frontman degli Iron Maiden Bruce Dickinson ha rivelato qual è la canzone della band più difficile da cantare in assoluto durante un concerto.

La canzone che trovo più impegnativa da cantare nel repertorio dei Maiden potrebbe essere ‘Aces High’” ha confessato il rocker inglese, “Non è solo perché ho 60 anni e passa. Credetemi, quando avevo 26 anni, era altrettanto impegnativa. Ho sempre detto: “Se dobbiamo fare “Aces High”, possiamo metterla tra le prime della scaletta, per favore?’

Dickinson ha anche aggiunto che continuare a cantare questo brano è un risultato impressionante per un cantante della sua età: “Facciamo ancora tutte le canzoni nella tonalità originale. Sono sicuro che sarebbe più facile se abbassassimo la tonalità, ma in questo caso non suonerebbe altrettanto bene“.

A 65 anni, Bruce Dickinson è ancora in grado di raggiungere tutte le note e di interpretare le canzoni degli Iron Maiden nella tonalità originale, senza cambiare niente. «Sono fortunato che tutto il mio registro alto sia ancora lì dove è sempre stato. Questo non vuole dire che nel repertorio dei Maiden non ci siano canzoni difficili, ma devo dire una cosa: sono sempre state difficili, anche quando avevo venticinque anni».

Bruce ha una grande conoscenza tecnica della voce, ha avuto come idoli di infanzia Ian Gillan dei Deep Purple e Ian Anderson dei Jethro Tull e anche se non ha mai avuto una educazione formale classica la sua voce è vicina all’estensione un tenore, e insieme a Ronnie James Dio o Rob Halford dei Judas Priest ha portato nel metal lo stile operistico. La sua estensione è stata calcolata in 4.25 ottave. «La voce cambia con l’età, questo è inevitabile, ma diventa più vissuta. Puoi trasmettere più emozioni» ha detto, «Nel mio nuovo album solista The Mandrake Project c’è un brano intitolato Rain On the Graves che non avrei potuto cantare nello stesso modo a ventidue anni. La varietà emotiva della voce cambia nel corso degli anni, è un processo interessante. Quello che voglio fare adesso è preservare l’estensione fisica ed estendere quella emotiva della mia voce».

La dieta e l’esercizio sono fondamentali per creare quella che i fan chiamano “l’esperienza Iron Maiden” dal vivo. In concerto la band travolge il pubblico con le sue cavalcate metal e i virtuosismi tecnici e Bruce Dickinson cattura l’attenzione di tutti. «Ad ogni concerto dei Maiden perdo circa tre litri di acqua. Cerco di non mangiare pane, anche se mia moglie è francese, e di assumere molte più proteine di prima. E poi pratico scherma, un allenamento molto fisico». Nel 2015 Bruce Dickinson ha dovuto curare un piccolo tumore alla lingua, che ha risolto in poco tempo, e poi è tornato subito sul palco.

«La voce non è solo uno strumento per cantare ma anche per raccontare storie. Il cantante è un narratore e anche se la mia voce dovesse cambiare potrei comunque continuare a raccontare storie in modo diverso. La cosa divertente è che dopo il tumore, il registro più alto della mia voce è migliorato, è diventato più alto di prima».

Fonte : Virgin Radio