Ha spiegato di provare un intimo piacere a infliggere dolore e poi morte, Scarlet Blake, 26 anni, condannata per aver ucciso ad Oxford, una sera del luglio 2021, Jorge Martin Carreno, 30 anni, oggetto di una sua fantasia sessuale.
Blake, che è una donna transgender, lo avrebbe condotto su una sponda isolata del fiume Cherwell, dove l’avrebbe colpito alla nuca con una bottiglia di vodka, quindi strangolato e poi spinto nel fiume, dove l’uomo sarebbe annegato. Riconosciuta colpevole, è stata condannata all’ergastolo con una pena minima di 24 anni, meno 196 giorni già trascorsi in custodia cautelare.
Il giudice: “Uccisione come piacere sessuale”
Secondo il giudice Chamberlain, che l’ha condannata, “la sua decisione di uccidere Jorge non è stata una reazione a qualcosa che lui aveva detto o fatto. Non è stato un errore momentaneo. Non è stata una decisione presa in preda alla rabbia o perché le sue emozioni l’avevano sopraffatta. È stato il culmine di un piano che aveva considerato e formulato per mesi”. Il togato ha poi aggiunto che non esistevano “prove di attività sessuale sulla scena dell’omicidio”, ma che la donna avesse tratto “gratificazione sessuale dallo strangolamento” sì. Elencando le aggravanti, Chamberlain avrebbe aggiunto che la pregiudicata “crede anche di poter trarre piacere, sessuale o meno, dall’esperienza di uccidere una persona”. “Sono sicuro – ha concluso – che ha provato piacere nell’uccidere Jorge, come nell’ammazzare il gatto”.
Il video delle sevizie
Il riferimento è all’uccisione, in live streaming, dell’animale del vicino, avvenuta quattro mesi prima dell’omicidio. Blake aveva filmato il micio mentre lo squartava, decapitava e finiva in un frullatore.
Il video, stando a quanto riporta il quotidiano britannico Guardian, si sarebbe concluso con il commento: “Un giorno voglio imparare a fare questo a una persona”. Per questo motivo Blake è stata condannata anche a quattro mesi per aver causato sofferenze a un animale.
Il documentario su Netflix
La storia di Blake ha risvolti estremamente inquietanti anche per un altro motivo. Il video che riprendeva la morte del gatto aveva come sottofondo la canzone True Faith dei New Order: una sorta di omaggio a un documentario di Netflix intitolato Don’t F**k with Cats, in cui si racconta la storia di un uomo che uccideva felini e assassinava un umano.
Fonte : Sky Tg24