Hanno quasi ammazzato un ragazzo di 21 anni, accoltellato varie volte e ridotto in fin di vita: a quasi due mesi da questo fatto di sangue, due uomini sono stati arrestati a Roma con l’accusa di tentato omicidio. Si tratta del 57enne Massimo Langella e del 51enne Francesco Arrabito, adesso in carcere con l’accusa di tentato omicidio. Secondo chi indaga sarebbero stati proprio loro, forse per un debito di droga, a picchiare, prendere a bottigliate e accoltellare il 21enne, abbandonato poi all’interno di una macchina alla periferia della capitale.
Il giovane è svenuto poi sul volante dell’auto: con il volto ha colpito il clacson della vettura, richiamando alcuni passanti che sono riusciti a dare l’allarme. I soccorritori sono riusciti a salvargli la vita, cosa niente affatto scontata dato che era ridotto in pessime condizioni. Non è morto solo perché al coltello usato per l’aggressione si è rotta la lama.
L’aggressione è avvenuta la sera di domenica 7 gennaio in via Lecce nei Marsi. Secondo la ricostruzione dei fatti, i due uomini avrebbero attirato la vittima nel loro appartamento. Qui il ragazzo sarebbe stato selvaggiamente picchiato, accoltellato e lasciato poi in pessime condizioni in macchina. Se non lo avessero soccorso sarebbe morto dissanguato.
Leggi anche
Schianto mortale tra una moto e un’auto nel Frusinate: operaio di 42 anni perde la vita
Sul caso indagano gli agenti del commissariato Casilino. Il movente non è ancora chiaro, la vittima è stata molto reticente nel collaborare con i poliziotti. Secondo quanto riportato da Il Corriere della Sera, gli aggressori sarebbero fiancheggiatori di una famiglia Sinti, con cui il 21enne aveva avuto dissidi, forse per debiti di droga.
Fonte : Fanpage