“Non estradate Assange, va ringraziato non perseguitato”

“Quel che è troppo è troppo”. Non usa mezzi termini il capogruppo dei Verdi europei, Philippe Lamberts, per commentare il caso di Julian Assange. L’attivista australiano incarcerato nel Regno Unito potrebbe presto essere estradato verso gli Stati Uniti, dove rischia di essere detenuto fino alla fine dei suoi giorni. L’Alta Corte di Giustizia britannica deve decidere se concedere una nuova udienza d’appello o accordare l’estradizione.

“Il mio messaggio agli Stati Uniti è che quel che è troppo è troppo”, dice Lamberts a Europa Today. “Assange ha contribuito a rivelare dei crimini di guerra, e dovrebbe essere ringraziato” anziché perseguitato, ha affermato il verde francese. “È ora che gli Stati Uniti lascino cadere le accuse”, ha continuato, augurandosi che “il Regno Unito non conceda l’estradizione”. 

Assange, chi è l’attivista che ha messo alla gogna gli Stati Uniti

Lamberts è uno dei firmatari di una lettera aperta consegnata da oltre 45 europarlamentari al Segretario di Stato britannico, in cui viene chiesto di non procedere con l’estradizione di Assange e anzi di garantirne la protezione. Il deputato ha lamentato che purtroppo, nei fatti, l’Ue ha “poca influenza sul Regno Unito”, e che peraltro “la separazione dei poteri renderebbe sbagliata un’interferenza dello stesso governo britannico in questo processo legale”. “Ma continuo a sperare che la magistratura britannica non lo estradi negli Stati Uniti”, ha concluso Lamberts, rimandando alla sentenza definitiva che dovrebbe arrivare non prima del prossimo 5 marzo.

Assange è il fondatore di Wikileaks, il sito che nell’ottobre 2010 ha diffuso in rete centinaia di migliaia di documenti riservati che provavano numerosi crimini di guerra perpetrati dall’esercito Usa in varie zone del mondo, inclusi l’Afghanistan e l’Iraq, e che nell’aprile 2011 ha fatto fuoriuscire i cosiddetti Guantánamo files che documentavano le torture ai detenuti nel carcere militare americano sull’isola di Cuba.

Da allora, Assange è diventato un’icona a livello internazionale in difesa della trasparenza e dell’attività d’inchiesta giornalistica per svelare i segreti che il potere vuole tenere nascosti al pubblico. Negli Usa è invece ricercato e potrebbe affrontare fino a 18 capi d’imputazione tra cui quello di spionaggio per aver pubblicato illegalmente informazioni segrete, e rischia l’ergastolo. Dopo essere stato rifugiato politico all’ambasciata dell’Ecuador di Londra dal 2012 al 2019 è stato arrestato nell’aprile del 2019 e da allora ha iniziato la sua battaglia legale contro l’estradizione.

Fonte : Today