Gli economisti svedesi l’hanno chiamata Beyflation, da Beyoncé, ma ora, con l’exploit dell’Eras Tour di Taylor Swift, dovranno aggiornare il vocabolario. È la generale tendenza che porta esercizi commerciali, alberghi e ristoranti ad alzare il prezzo quando in città c’è il concerto di una super pop star del calibro, appunto, di Beyoncé o Taylor Swift. A mettere in fila i dati sono gli analisti della banca d’affari giapponese Nomura: l’impatto degli show sull’economia, spiegano gli analisti, si percepisce più a livello locale che nazionale ed è decisamente maggiore nei piccoli centri.
Il potere di Taylor Swift
Il mega-tour di Swift, oltre 150 tappe, tra le quali Milano il 13 e 14 luglio 2024, è destinato a passare alla storia come quello più capace di generare ricavi: 14 milioni di dollari per tappa, oltre i 2 miliardi di fatturato. Polverizzato il vecchio primato dei Rolling Stones (2017-2019) e strapazzata la concorrenza di Beyoncé (2023): entrambi i tour sono fermi intorno quota 11 milioni per singolo evento.
Negli Stati Uniti, dove Swift ha in agenda 53 serate, viene ipotizzata da Nomura una spesa di 5 miliardi di dollari da parte dei consumatori, tra biglietti, gadget, cibo e hotel: “Stimiamo che il tour di abbia incrementato le vendite al dettaglio nominali di circa lo 0,03% e il pil reale statunitense dello 0,02%”, con una incidenza limitata allo 0,5% sulla crescita nominale annua dei consumi americani dell’anno scorso.
Ma per capire il vero effetto del tour, suggerisce Nomura, “sarebbe meglio analizzare l’impatto che gli spettacoli hanno avuto sulle economie regionali”. Attraverso analisi scientifiche, incrociando le date del tour con l’indice dei prezzi al consumo delle varie realtà, Nomura calcola in 2,1 punti percentuali l’aumento dei prezzi degli alloggi fuori casa e addirittura di 3,1 punti percentuali in una città come Chicago (contro il +0,06% del dato generale). Chicago, nei giorni del tour di Swift, “ha registrato anche un aumento di 8,1 punti percentuali dei tassi di occupazione e una crescita del 59% dei ricavi alberghieri per camera”.
L’impatto dei tour: i casi Singapore e Australia
A marzo Taylor Swift sbarcherà a Singapore per sei date. La città-stato del Sud-est asiatico ha puntato molto sui concerti. Per avere l’esclusiva di Swift nella regione, il ministero del Turismo ha sottoscritto un contratto milionario con la pop star e prima di lei a calcare il palco dello stadio da 55mila posti sono stati i Coldplay (sei eventi) ed Ed Sheeran (uno). In tutto 13 serate che, rileva Nomura, avranno un bell’impatto sia sulle vendite retail sia sul prodotto interno lordo del primo trimestre di quest’anno: una spesa di oltre 315 milioni di dollari dai fan del pop, per una crescita del pil nel primo trimestre dello 0,25% (sia su base annuale che trimestrale).
Fonte : Wired