“Questo intervento porta l’efficienza del nostro termovalorizzatore di Brescia dal 84 al 98%. Recupera il calore dei fumi, che hanno ora una temperatura di circa 70° C, per scaldare ulteriori 12.500 famiglie a Brescia a CO2 zero, perché è calore già prodotto dall’impianto”. Così Renato Mazzoncini, amministratore delegato di A2a, la Life Company che ha organizzato l’evento ‘Più energia in circolo’, svoltosi presso il termoutilizzatore di Brescia per presentare alla stampa e alle istituzioni la nuova tecnologia che renderà l’impianto ancora più efficiente e sostenibile, contribuendo alla decarbonizzazione della città. Per rendere possibile una percentuale così alta di rendimento, sono stati investiti circa 110 milioni di euro, di cui 45 destinati agli impianti che consentono un ulteriore taglio delle emissioni del 40%. 98% di efficienza non significa più rifiuti bruciati: “La quantità è la stessa, un limite fissato dalle autorizzazioni – chiarisce Mazzoncini – Con un’efficienza al 98%, è chiaro che quello che è potenzialmente recuperabile rimane davvero pochissimo. Dai rifiuti ‘si produce energia elettrica per 200.000 famiglie e calore che, a questo punto, arriva a scaldare quasi l’80% delle famiglie a Brescia”.
L’impianto recupera ogni anno energia elettrica e termica da circa 720.000 tonnellate di rifiuti non altrimenti riciclabili, evitando lo smaltimento in discarica e al tempo stesso, il ricorso a combustibili fossili per riscaldare e fornire energia elettrica alla città. A2a sta guardando anche oltre i confini del comune di Brescia: “Stiamo lavorando anche su Milano, dove la percentuale di rete di teleriscaldamento è decisamente più piccola, siamo al 15-20% delle case di Milano – illustra l’a.d. – Stiamo lavorando anche su Milano proprio per cercare dei cosiddetti ‘cascami termici’, cioè il calore che viene sprecato”.
Un esempio in tal senso potrebbero essere i Data Center in arrivo in provincia di Milano ‘per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale’ spiega Mazzoncini. Macchinari che ‘producono tantissimo calore’ e che per il buon funzionamento delle macchine, ‘va rinfrescato’: “Stiamo contrattualizzando quel calore per sviluppare la nostra rete di teleriscaldamento”. In un periodo storico contrassegnato da tensioni internazionali il tema dell’indipendenza energetica è quanto mai stringente: “Dobbiamo fare in modo che anche dai rifiuti ci sia il massimo recupero energetico – spiega l’amministratore delegato – Dai rifiuti indifferenziati estraiamo energia elettrica e calore, dai rifiuti umidi estraiamo biometano. Queste sono le parti energetiche che recuperiamo dei rifiuti e che ci rendono un po’ più autonomi rispetto all’approvvigionamento energetico che oggi per l’Europa in generale è un problema” conclude.
Fonte : Adn Kronos